Il ricordo di Giancarlo Siani al Teatro di Benevento


Il ricordo di Giancarlo Siani al Teatro di Benevento
Si è tenuto ieri presso il Teatro Comunale di Benevento un momento di memoria e riflessione in ricordo di Giancarlo Siani, il cronista de Il Mattino ucciso dalla camorra il 23 settembre 1985.

L'iniziativa è stata frutto della collaborazione tra l'associazione antiracket Alilacco, Libera Benevento, la Fondazione Pol.i.s., il Comune e la Provincia di Benevento.

Alla presenza del fratello Paolo, presidente della Fondazione Pol.i.s., hanno discusso della figura del giornalista il procuratore capo di Campobasso Armando D'Alterio, il commissario di polizia Giuseppe Auricchio, il referente regionale di Libera Geppino Fiorenza con il referente provinciale di Benevento Amleto Frosi, il segretario generale della Fondazione Pol.i.s. Enrico Tedesco e il rapper Lucariello.

"Giancarlo amava scrivere e raccontava le cose con entusiasmo", ha affermato Paolo Siani. "Quando uno ha passione segue il suo modo di essere senza farsi condizionare dagli ostacoli, per questo noi in famiglia non abbiamo mai impedito a Giancarlo di scrivere ciò che pensava, perchè sarebbe stato impossibile", ha aggiunto Siani. "Nonostante siano passati più di 25 anni dalla sua uccisione, noto nei giovani una significativa propensione a coltivare la memoria di mio fratello, e questa è la migliore risposta che una società civile possa dare alla barbarie di cui è stato vittima Giancarlo e come lui tanti innocenti uccisi per mano criminale", ha concluso Siani.

Il magistrato Armando D'Alterio, all'epoca dei fatti impegnato in prima linea nelle indagini sul tessuto malavitoso all'interno del quale maturò l'omicidio del cronista, ha ricordato alcuni momenti salienti dell'iter che ha condotto alle condanne definitive per gli esecutori e i mandanti dell'efferato delitto: "All'epoca non esistevano le intercettazioni, quell'indagine fu un miracolo. Giancarlo era una persona matura nonostante la giovane età e fu ucciso per il suo impegno anticamorra. Purtroppo era solo, la scorta non esisteva affatto".

Durante il dibattito sono stati proiettati stralci del film Fortapàsc di Marco Risi, nel quale viene raccontata la breve e tragica esperienza del giornalista.

Il rapper Lucariello ha proposto il singolo I Nuovi Mille, title-track dell'album pubblicato nei negozi di musica lo scorso 26 aprile, i cui proventi saranno destinati alla Fondazione Pol.i.s. per l'attuazione di progetti di aiuto alle vittime innocenti della criminalità. Nella canzone, scelta dal giornalista Rai Giovanni Minoli come sigla di coda di 150anni - La Storia Siamo Noi, Lucariello racconta sei storie di giovani protagonisti dell'Italia di oggi che lontano dai riflettori lottano per l'affermazione degli ideali tipici di una società civile: un ricercatore, un operaio, un amministratore locale, un immigrato, un militare in missione e un giornalista antimafia, come Giancarlo Siani.