Rischio vulcanico Campi Flegrei


Rischio vulcanico Campi Flegrei

Dal 13 al 19 ottobre la Prima settimana nazionale della Protezione Civile

In Campania esercitazione nazionale sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei in programma dal 16 al 20 ottobre

Si svolgerà dal 13 al 19 ottobre 2019 la “Settimana nazionale della protezione civile”, istituita con  direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 1° aprile scorso. L’iniziativa si pone l’obiettivo di diffondere sul territorio nazionale la conoscenza e la cultura di protezione civile, allo scopo di promuovere tra i cittadini l’adozione di comportamenti consapevoli e di misure di autoprotezione, nonché di favorire l’informazione alle popolazioni sugli scenari di rischio, le buone pratiche da adottare e la conoscenza sulla moderna pianificazione di protezione civile, soprattutto alla luce delle novità introdotte con il decreto legislativo n. 1/2018.

Nell'ambito delle attività previste, si svolgerà in Campania l’esercitazione nazionale sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei in programma dal 16 al 20 ottobre con una prova pratica di evacuazione della zona Rossa che coinvolgerà attivamente i cittadini.

L’esercitazione sarà un’occasione importante per testare il modello di intervento per i Campi Flegrei, aggiornare le pianificazioni di settore per il rischio vulcanico e approfondire le attività di valutazione per il passaggio dei livelli di allerta.

All'esercitazione #ExeFlegrei19 partecipano tutti i 7 Comuni della Zona Rossa dei Campi Flegrei.

L'esercitazione è stata presentata alla stampa giovedì 10 ottobre.

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I Campi Flegrei – Pericolosità e percezione del rischio

Il sistema vulcanico flegreo, situato a nord-ovest della città di Napoli, è caratterizzato da una grande complessità sia perché si tratta di una Caldera (*) caratterizzata dalla compresenza di numerosi crateri soprattutto che per l'incertezza legata alla localizzazione della bocca eruttiva (non è possibile neppure escludere che la ripresa dell’attività eruttiva avvenga da più bocche contemporaneamente).

I Campi Flegrei, a differenza del Vesuvio che è formato da un cono unico e visibile, sono una vasta area di origine vulcanica, ampia circa 12x15km, fatta di colline, in cui non si ha immediata percezione del rischio.

Una situazione aggravata dall'assenza di eruzioni recenti (l'ultima eruzione di Monte Nuovo risale al 1538), che rende i cittadini ancor meno sensibili al fenomeno: gli abitanti della zona non hanno infatti memoria dell'eruzione.

Eppure i Campi Flegrei hanno una pericolosità intrinseca: ciò che si evidenzia negli aspetti scientifici previsionali sono i flussi piroclastici che viaggiano a centinaia di chilometri all'ora.

Ad essere esposti  al rischio sono circa 500mila abitanti della zona rossa e 840mila della zona gialla.

Vi sono però fenomeni precursori che grazie alla presenza dell'INGV con il suo Osservatorio Vesuviano riusciamo a registrare : come i terremoti.

(*) Caldera: Ampia depressione di origine vulcanica, di forma sub circolare, di diametro generalmente superiore al chilometro, caratterizzata da pareti sub verticali e risulta dal collasso di una parte più o meno cospicua del tetto di una camera magmatica superficiale che si è svuotata in seguito ad una grossa eruzione.

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Ridurre il rischio: il ruolo della pianificazione

La riduzione del rischio è fatta di previsione e prevenzione.

La strategia parte dalla considerazione che se non è possibile diminuire il valore esposto per limitare il danno economico possiamo fare molto sulla Capacità del sistema di reagire, che è data dalla combinazione di mezzi e risorse disponibili per aumentare la resilienza.

Pianificare, informare, comunicare sono tutte attività che vengono inserite nel codice della protezione civile sotto la voce “prevenzione non strutturale” e che consentono di aumentare  appunto la capacità del sistema.

Se aumenta la capacità del sistema si riduce il rischio, perché la comunità diventa resiliente.

L'esercitazione #ExeFlegrei19 si inquadra proprio nelle attività di prevenzione per l'aumento della consapevolezza dei cittadini.

Previsione:

I centri di competenza (Ingv/Osservatorio, Cnr, Plinius) ogni giorno realizzano attività di sorveglianza vulcanica: i dati vengono fatti  confluire al Dipartimento Nazionale di Protezione civile che ogni mese indice poi una Conferenza con la Regione in cui viene svolta l'analisi del monitoraggio per  verificare i cambiamenti dei dati. Se si evidenzia  qualche variazione significativa i dati vengono trasferiti alla Commissione Grandi Rischi che li valuta.

La valutazione si traduce in bollettini periodici e in stati di allerta che hanno un codice colore

  • Verde (Base)
  • Giallo (Attenzione)
  • Arancione (Preallarme)
  • Rosso (Allarme)

I Campi Flegrei attualmente si trovano in uno stato di ATTENZIONE (Giallo).

Il Vesuvio, invece, è VERDE.

Gli studi consentono di definire gli scenari eruttivi.

Per quanto riguarda i Campi Flegrei l'eruzione è stata tarata su uno scenario eruttivo su eruzione di scala media un indice di esplosività vulcanica 4 che comprende il 95% delle casistiche di quel vulcano.


La zona Rossa e la zona Gialla

Zona Rossa  è quella da evacuare più velocemente possibile - Delibera n 669 del 23/12/2014 – delimitazione zona rossa

Zona Gialla è l'area esposta a caduta di ceneri, si identifica con la zona in cui si potrebbe avere un carico aggiuntivo di 300 chilogrammi al mq che porterebbe al collasso di tetti e strutture.

Con la Delibera regionale 175 del 3.4.2015 si è provveduto alla delimitazione zona Gialla

La delimitazione è il risultato di valutazioni scientifiche e atti amministrativi di alto rango che hanno anche definito il meccanismo dei gemellaggi con le Regioni

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La Pianificazione

La pianificazione è fatta dalla somma dei piani dei vari attori competenti istituzionalmente: dei centri di competenza, delle forze armate, dell'ordine pubblico, del settore sanitario, salvaguardia dei beni culturali, delle telecomunicazioni in emergenza (sperimenteremo una dorsale che consente ai soggetti coinvolti una comunicazione in digitale che consente anche di veicolare immagini), pianificazione dei servizi essenziali, di allontanamento (insieme ad Acamir), pianificazione di trasferimento e accoglienza nelle regioni.

Il Piano di allontanamento

  • Comuni in zona rossa: 7  (Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto; parte dei Comuni di Giugliano in Campania, di Marano di Napoli e alcune municipalità del Comune di Napoli)
  • Residenti da allontanare: circa 485.000
  • Allontanamento di tutti gli autoveicoli (circa 275.000 unità)
  • Unica modalità di allontanamento dalla zona rossa: STRADALE
  • Modello di evacuazione: Partenza contemporanea di tutti i Comuni
  • Scenario infrastrutturale attuale

Ipotesi

  • Tempo di allontanamento massimo previsto: 72 ore
  • Percentuale di residenti che si allontana in fase di preallarme: 0% (ipotesi limite) 
  • Percentuale di veicoli che si allontana in fase di preallarme: 0% (ipotesi limite)
  • Percentuale di residenti priva di idoneo mezzo proprio di trasporto: 50% (ipotesi limite)
  • Articolazione dell’allontanamento: 12 ore per l’organizzazione, 48 ore per l’allontanamento della popolazione, 12 ore margine di sicurezza;
  • Modalità di trasferimento dei residenti: Stradale + Feffoviaria + Marittima

Schema di Allontanamento

Ogni Comune nella propria pianificazione comunale prevede le Aree di attesa all'interno dei Comuni dove la popolazione che si allontana in maniera assistita si raccoglie –  da qui viene accompagnata (secondo un piano di allontanamento attraverso Autobus messi a disposizione da Regione Campania) alle Aree di Incontro  che sono fuori dalla zona rossa (e quindi vuol dire essere già mettere in sicurezza la popolazione) - da qui c'è il trasferimento a carico della regione gemellata verso il punto di prima accoglienza e da qui verso le strutture di accoglienza.

La attività vengono cadenzate in base a livelli di allerta.

La Pianificazione prevede che, nella fase di Preallarme (ARANCIONE),

  1. Vengano evacuate le persone presenti presso ospedali e case di cura
  2. Venga trasferita la popolazione carceraria
  3. Vengano messi in sicurezza i beni culturali

La popolazione residente, già in questa fase, se dotata di sistemazione abitativa propria alternativa, purché esterna alla zona Gialla, può allontanarsi spontaneamente.

avvengano i seguenti passaggi:

  • Dichiarazione dello Stato di emergenza (che è preventivo: normalmente, per altre tipologie di evento la dichiarazione dello Stato di emergenza avviene in fase di Allarme) 
  • Approntamento e attivazione della DiComaC e degli altri centri operativi sul territorio
  • Allontanamento spontaneo della popolazione che dispone di sistemazione autonoma 
  • Attivazione Pianificazioni specifiche
  • Salvaguardia dei beni culturali 
  • Assistenza sanitaria (evacuazione strutture sanitarie) 
  • Evacuazione Istituti penitenziari 
  • Gestori delle infrastrutture dei servizi essenziali e della mobilità 
  • Backup dei dati e delle reti 
  • Predisposizione e avvio del riposizionamento delle risorse ricollocabili in aree sicure 
  • Attività di comunicazione e diffusione delle comunicazioni

La Pianificazione prevede che, nella fase di Allarme (Rosso), avvengano i seguenti passaggi:

  • Allontanamento obbligatorio della popolazione residente entro 72 ore dalla proclamazione della Fase di Allarme 
  • Attivazione e gestione della Pianificazione di allontanamento 
  • Vengono attivate le aree di incontro 
  • Completa attivazione di tutte le pianificazioni per l'attuazione dell'evacuazione della Zona Rossa
  • Attività sul territorio campano delle risorse nazionali e delle strutture operative secondo le pianificazioni di settore
  • Pianificazione delle Regioni (Trasferimento nelle Regioni e province autonome gemellate; Prima accoglienza; Assegnazione al territorio e attuazione del gemellaggio)

Il Piano dunque non sarà attuato con l'attuale congestionamento del traffico poiché le persone si allontaneranno già prima, in fase cioè di preallarme.

Nella fase di allerta si prevede che l'evacuazione avvenga in 72 ore così suddivise:

Prime 12 ore: libertà di movimento
(prime 8h: strade tutte percorribili successive 4h: percorsi obbligati)

  • Rientro zona rossa residenti assenti 
  • Predisposizione cancelli I e II livello 
  • Attivazione procedure emergenza 
  • Attivazione pullman/autisti dalla Regione 
  • Diffusione info ai residenti
  • Allestimento aree attesa, incontro e punti prima accoglienza 
  • Gestione distributori carburante

Successive 48 ore

  • Allontanamento popolazione 
  • Divieto accesso zona rossa 
  • Divieto transito sulle strade dedicate all’evacuazione 
  • Scaglionamenti su 48 h (sia pullman che auto private) 

Ultime 12 ore:
(margine di sicurezza)

  • Risoluzione eventuali criticità (incidenti stradali, ingorghi, ritardi ecc.) 
  • Ritiro personale di protezione civile e Forze dell’Ordine

 I gemellaggi

  • Pozzuoli - Lombardia
  • Bacoli - Umbria-Marche
  • Monte di Procida - Abruzzo/Molise 
  • Quarto - Toscana
  • Napoli, Municipalità 1, quartieri S. Ferdinando (parte) - Chiaia - Sicilia
  • Napoli, Municipalità 5, quartiere Arenella (parte) - Veneto
  • Napoli, Municipalità 5, quartiere Vomero (parte) - Piemonte – Valle D'Aosta
  • Napoli, Municipalità 8, quartiere Chiaiano (parte) - Friuli Venezia Giulia
  • Napoli, Municipalità 9, quartiere Soccavo - Emilia Romagna
  • Napoli, Municipalità 9, quartiere Pianura - Puglia
  • Napoli, Municipalità 10, quartiere  Bagnoli - Basilicata/Calabria
  • Napoli, Municipalità 10, quartiere Fuorigrotta - Lazio
  • Marano di Napoli (parte) - Liguria
  • Giugliano in Campania - Trento/Bolzano

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