05/09/2014 - Comunicato n.676 - Astir: accordo tra regione e sindacati sui criteri per la formazione delle graduatorie


05/09/2014 - E' stata siglata tra la Regione, la società Campania Ambiente e le organizzazioni sindacali l’intesa sui criteri da utilizzare in merito alla compilazione della graduatoria per il passaggio graduale dall'Astir, società in liquidazione, alla società Campania Ambiente e Servizi, al fine di reimpiegare i lavoratori nei processi produttivi nel settore dell'ambiente.

Per la compilazione degli elenchi di personale da assumere si terrà conto, essenzialmente, dei carichi di famiglia, dell'anzianità di servizio e delle esigente tecnico-produttive ed organizzative della nuova società.
Un primo gruppo di lavoratori dell'Astir, 12 unità, tutti tecnici laureati, nei giorni scorsi è stato già assunto e trasferito nei ruoli di Campania Ambiente e Servizi.
Nelle prossime settimane è previsto il trasferimento complessivo di altre unità da impegnare negli interventi di riqualificazione ambientale da realizzarsi nei Comuni di Sessa Aurunca,  Castel Volturno ed Eboli-Capaccio, con cui sono state già siglate le convenzioni, nonché nelle attività collegate al Grande Progetto dei Regi Lagni.

L'assessore alla Tutela dell'Ambiente Giovanni Romano esprime soddisfazione per l'intesa raggiunta. “Si tratta di un accordo di grandissima importanza - sottolinea - sotto il profilo sociale e occupazionale. L'accordo conferma l'impegno complessivo della Giunta Caldoro a dare risposte concrete alle esigenze occupazionali delle società regionali in crisi. La recente storia dell’Astir è stata caratterizzata da complicazioni burocratiche che hanno rallentato notevolmente le fasi di avvio di Campania Ambiente e Servizi. Per superare queste difficoltà è stato determinante il lavoro svolto dall’Assessorato al Lavoro guidato da Severino Nappi. Con la firma del documento di oggi possiamo finalmente avviare la fase destinata a dare la risposta più efficace e giuridicamente corretta alle aspettative dei lavoratori che da tempo auspicavano il ritorno al ciclo produttivo”.