07/11/2012 - Comunicato n.829 - Piano paesaggistico, Tagliatela: "In Campania neanche un metro cubo in più di cemento"
07/11/2012 - "Neanche un metro cubo in più di cemento".
Così l'assessore all'Urbanistica e al Governo del Territorio della Regione Campania Marcello Tagliatatela, a margine della seduta odierna di Consiglio regionale che ha proseguito lesame del disegno di legge in materia di norme paesaggistiche incardinato in aula il 18 settembre scorso.
"La nostra sfida per pianificare a volumetria zero - spiega lassessore - è continuata senza un attimo di tregua in queste settimane. Abbiamo tenuto fede alla promessa di approfondire la discussione di merito, di chiarire dubbi e possibili errate interpretazioni. E lo abbiamo fatto sia con un serrato confronto in Commissione, sia incontrando professionisti del settore e del mondo accademico, mantenendo sempre attivo il confronto con la Direzione Regionale dei Beni culturali.
"Consapevoli della portata storica di questa legge (la prima in quarant'anni di vita istituzionale della Campania) e certi della bontà del lavoro svolto, abbiamo garantito confronto e dialogo con l'opposizione. Ci aspettiamo, a questo punto, che il centrosinistra abbandoni la strategia di ostruzionismo basata esclusivamente su questioni pregiudiziali.
"Il disegno di legge - sottolinea Taglialatela - si fonda sul principio di pianificare a volumetria zero e si ispira ai criteri dell'ecologia del paesaggio e della compensazione ambientale. In Campania non c'è bisogno di realizzare nuove volumetrie. E necessaria, piuttosto, unazione di recupero, ristrutturazione e valorizzazione di quelle esistenti fra le quali, ovviamente, non sono contemplate le costruzioni abusive. Così come è necessario demolire strutture vecchie e fatiscenti al cui posto sarà possibile realizzare aree a verde laddove il principio dellecoconto lo preveda o edifici costruiti nel rispetto dellambiente e con limpiego di fonti energetiche rinnovabili. Questo disegno di legge non mette a rischio alcun vincolo paesaggistico. Nella cosiddetta "zona rossa" (ex l.r. n.21/2003) le modifiche proposte non hanno alcuna incidenza sul relativo regime di tutela e non consentiranno alcun aumento di volumetrie. Qui le norme limitano gli interventi edilizi agli adeguamenti funzionali sismici ed a quelli finalizzati ad eliminare il degrado degli immobili mediante interventi di riqualificazione e ristrutturazione edilizia", conclude lassessore all'Urbanistica.