AUTONOMIA, DE LUCA: MOBILITAZIONE GENERALE PER L'ITALIA UNITA
25/01/2024 - Il Presidente Vincenzo De Luca questa mattina, nella sala De Sanctis di Palazzo Santa Lucia, ha illustrato alla stampa le iniziative che la Regione Campania metterà in campo nelle prossime settimane contro l'approvazione del disegno di legge sull'autonomia differenziata proposto dal Governo.
"Nei fatti siamo di fronte alla secessione" ha detto De Luca annunciando una mobilitazione straordinaria contro "le evidenti contraddizioni" di un testo che si fonda su una doppia "operazione truffa basata sulla mancata copertura finanziaria della legge e sul fatto che mentre rinvia i Lep di due anni consente di partire da subito con l'autonomia differenziata in questo modo bruciando 9 miliardi di risorse pubbliche destinate al Sud".
"La prima truffa - ha spiegato De Luca - consiste nel fatto che la determinazione dei Lep non garantisce nulla. Ciò che garantisce veramente sono le risorse e da nessuna parte se ne parla. Questo perché determinazione non coincide con finanziamento. Siamo di fronte a una truffa politica evidente. Da nessuna parte si dice con quali risorse si fa fronte. Agli articoli 8 e 5 si introduce senza pudore istituzionale la compartecipazione delle regioni al gettito nazionale e si rinviano i Lep di due anni. La compartecipazione al gettito nazionale significa spostare 9 miliardi di euro di Irpef e Iva dallo Stato alle Regioni, dunque non solo non si dice come finanziare i nuovi Lep ma si bruciano risorse statali che servirebbero ai nuovi Lep. Ma che credibilità può avere un ddl se non si chiarisce la copertura finanziaria e si bruciano risorse statali sottraendole ai Lep e ciò a danno del Sud? Ecco perché siamo di fronte a una legge truffa che intendiamo contrastare".
In particolare il Presidente si è soffermato sull'articolo 9 del testo governativo: "Una disposizione pericolosa: siamo di fronte nei fatti alla secessione, si dice che si lavora a una unificazione delle risorse al Sud, il che significa no a nuove risorse aggiuntive e sì a un unico calderone per le risorse destinate al Sud. È uno scandalo dal punto di vista politico".
"I rilievi rispetto ai quali chiediamo certezze nel merito - ha precisato De Luca - sono sanità, scuola e trasporti. Ai sostenitori di questa legge chiedo: siete disponibili a stabilire in questo testo che non è consentita la stipula di contratti differenziati per il personale scolastico e sanitario? Perché se non è così altrimenti la truffa si moltiplica e con essa la divaricazione tra Nord e Sud. Se non si chiarisce questo vincolo si capisce che stiamo distruggendo la sanità. Già oggi 40 miliardi di euro di fondi vengono dirottati sulla sanità privata convenzionata ma diventa drammatico anche per il Pnrr che finirebbe per accentuare il divario. Ecco perché proponiamo al governo di esplicitare il divieto di contratti integrativi su sanità e trasporti nelle regioni. E proponiamo un modello di burocrazia zero".
Nel corso della conferenza stampa il Presidente si è rivolto direttamente al ministro Calderoli: "Dice che il suo ddl consente a tutte le regioni di partire dallo stesso piano. Allora decidiamo che quando si parte recuperiamo il divario su posti letto e personale medico in Emilia, Lombardia e Veneto a diamo a tutte le regioni le stesse risorse del fondo sanitario nazionale. Se dobbiamo partire dallo stesso punto equipariamo la spesa pubblica e poi chi é capace fa i risultati sennò va a casa. Oggi la Campania viene derubata di 200 milioni di euro. All'amico Calderoli dico che lo prendo in parola quando dice che partiamo tutti dallo stesso piano. Allora autorizziamo le assunzioni nel Pubblico per equiparare la Pubblica Amministrazione nelle Regioni".
Per queste ragioni partirà nelle prossime settimane una serie di iniziative, in primis "con gli amministratori per lo sblocco dei fondi Sviluppo e coesione che sta mettendo in grandissima difficoltà il Mezzogiorno d'Italia. Poi col mondo della cultura e con il mondo delle imprese. Un anno e mezzo di ritardo significa che i cantieri partono tra tre anni. E poi faremo anche un'iniziativa sul tema della sburocratizzazione del Paese. E' una cosa che si può fare senza toccare la Costituzione".
Inoltre, contro la riforma dell'autonomia differenziata la Regione Campania, se necessario, ricorrerà alla Consulta. "Ci prepariamo a una guerra su tutti i piani per contrastare una riforma che è contraria agli interessi dell'unità di Italia e del mezzogiorno d'Italia. Riteniamo che ci sia materiale per presentare ricorso alla Corte costituzionale", ha spiegato De Luca.
"Stiamo combattendo una battaglia democratica nell'interesse dei nostri figli e della Nazione - ha aggiunto -. Siamo una nazione giovane e una democrazia fragile. Giovane come nazione perché in realtà siamo nati non il 1861 ma durante la Prima guerra mondiale quando sono andati a morire nelle trincee del nord anche i nostri giovani concittadini che non erano usciti mai dai loro comuni. È una nazione fragile perché siamo usciti dal fascismo che ha mutilato la nazione territorialmente".