Crisi dei trasporti a Napoli, interviene l'assessore regionale Vetrella


Crisi dei trasporti a Napoli, interviene l'assessore regionale Vetrella

L'assessore ai Trasporti della Regione Campania Sergio Vetrella interviene sulle notizie diffuse oggi in merito ai disservizi nei trasporti su gomma nella città di Napoli causati dai mezzi dell'Anm:

"Le vere cause del disastro Anm a cui assistiamo oggi sono nella gestione ventennale del centrosinistra, che - se si aggiunge quella altrettanto fallimentare delle aziende regionali del gruppo Eav - è riuscito a creare nei trasporti campani una voragine economica senza precedenti, paragonabile a quella che si sta scoprendo in queste ore per la banca Monte dei Paschi di Siena. Per questo abbiamo fiducia che la Corte dei Conti faccia luce sugli anni di amministrazione dell’azienda che hanno portato a questo vero e proprio crack a danno dei cittadini napoletani e campani.

"Le dichiarazioni di alcuni esponenti del Pd e della Cgil – continua Vetrella - che attribuiscono la crisi dell’Anm alla giunta Caldoro sono vergognosamente ridicole, strumentali e ancor più gravi se si tiene conto che vengono utilizzate in piena campagna elettorale per nascondere le reali responsabilità  di questo autentico sfascio. Invece che chiedere ancora una volta – come un disco rotto – le mie dimissioni, questi personaggi dovrebbero dimettersi loro, in quanto responsabili di un bilancio così precario di un’azienda tanto importante e che come per noi, anche per l’attuale giunta comunale è ricaduto come un enorme fardello sulle spalle. Chiedessero scusa ai dipendenti dell’Anm e ai cittadini napoletani del danno che stanno creando. Basta pensare che lo stesso amministratore della società, in un incontro da me convocato con tutte le aziende di trasporto, ammise di avere un’esposizione di 120 milioni di euro e crediti non riscossi per ben 270 milioni dal Comune di Napoli. Da una veloce analisi dei bilanci dell’Anm, che sono consultabili, risulta nel 2010 un totale di crediti per circa 318 milioni e di debiti per 175 milioni. Ancora una volta, come già fatto, propongo che nel rispetto di lavoratori e utenti vengano comunicati ufficialmente crediti e debiti dell’azienda degli ultimi dieci anni, come abbiamo fatto noi per le aziende regionali.

"A questa enorme voragine - prosegue l’assessore regionale - si sono poi aggiunti negli ultimi due anni i tagli del governo ai fondi per i trasporti pubblici, che hanno creato e continuano a creare notevoli problemi a Regioni ed enti locali. La Campania, però, ha ridotto solo del 15% nel 2011 e del 4,5% nel 2012 i contributi di sua competenza, aumentando il costo dei biglietti per compensare questi tagli. Preciso poi che la Regione ha sempre corrisposto puntualmente ogni bimestre i contributi relativi ai servizi effettuati, così come previsto dalla normativa. E questo anche se da quasi un anno non ci vengono più inviati i rendiconti dei km percorsi effettivamente  nonostante numerosi solleciti. Così come non risulta a oggi nessun debito accertato della Regione nei confronti dell’Anm, se si escludono alcuni contenziosi in corso ma che ancora non sono stati decisi. I disservizi causati dunque agli utenti negli ultimi mesi - e oggi in particolare - dall’Anm non possono essere assolutamente attribuiti nemmeno in parte alla Regione che - non essendo proprietaria dell’azienda, né titolare dei servizi di trasporto che essa svolge nella città di Napoli - non può avere alcuna colpa nella gestione della società.

"Ricordo infine che la legge di stabilità - conclude Vetrella - e le nuove regole introducono criteri di penalità per le Regioni che non dimostreranno entro breve tempo di avere un sistema di trasporti efficiente ed efficace; per questo ho più volte sottolineato al governo, nel mio ruolo di coordinatore della commissione Trasporti della Conferenza delle Regioni, l’esigenza di mettere in grado tutte le aziende pubbliche di concorrere alle gare che si dovranno fare, intervenendo anche con una legge che consenta di risanare le società e assicurare gli eventuali interventi sociali a tutela dei lavoratori."