Fondo di garanzia, subito un tavolo per decidere


Fondo di garanzia, subito un tavolo per decidere

Ammontano a circa 10 i miliardi fermi nelle casse di Comuni, Regioni e Province e degli enti previdenziali, soldi che non possono essere spesi perchè si sforerebbero i vincoli posti dal Patto di stabilità. Gli enti locali da tempo protestano per questa situazione e chiedono al Governo un allentamento dei vincoli.

 

Il governatore della Campania, Stefano Caldoro, ha lanciato una proposta innovativa, di cui ha già parlato nell’ultimo Consiglio regionale del 2011, finalizzata allo sblocco di questi finanziamenti che, se attivati, contribuirebbero a muovere l’economia, creando anche nuovi posti di lavoro. Caldoro propone, in sintesi, di istituire un Fondo di garanzia nazionale nel quale far confluire tutte le risorse. L’idea è, in sostanza, quella di concentrare, sotto la regia dello Stato, tutte le risorse che sono congelate proprio perchè non possono essere investite altrimenti si violerebbe la legge.

 

“Mantenendo i saldi di finanza pubblica invariati, si costituirebbe così – spiega il governatore – una riserva di liquidità a cui attingere sulla base di una lista delle priorità da stilare, a partire dai ritardi di pagamento che hanno prodotto obblighi per lo Stato“. Questo dovrà servire, in una logica di coesione nazionale, a diminuire quei ritardi nei pagamenti che al Sud arrivano a circa 600 giorni rispetto alla media generale di 150. Nessuno, comunque, precisa il governatore, pensa di togliere al Nord per dare al Sud. Per Caldoro è un “delitto” che queste risorse restino ferme. Di qui la richiesta al Governo di definire le priorità che consentano di utilizzarle.

 

In Campania la proposta ha registrato il consenso bipartisan delle forze politiche, il favore dei sindacati e delle imprese. Un’apertura e’ arrivata anche dal sottosegretario all’Economia, Gianfranco Polillo. Tra gli altri presidenti di Regione, si registrano numerosi consensi, ma anche qualche netto distinguo. Favorevoli senza riserve sono i presidenti della Basilicata, del Molise, della Calabria e dell’Abruzzo. ”La proposta di Caldoro è di spessore, quindi la sosterrò”, spiega Gianni Chiodi, governatore dell’Abruzzo. ”Sono certamente d’accordo,anche perchè credo debbano essere ricercate le soluzioni che consentano l’utilizzo di tutti i fondi disponibili per lo sviluppo, soprattutto in questo momento di crisi”, gli fa eco il presidente del Molise, Michele Iorio. ”Avevamo lanciato tempo fa l’allarme sulle difficoltà per le Regioni di spendere risorse disponibili a causa del patto di stabilità. Non posso perciò che essere d’accordo con il presidente Caldoro“, sottolinea il presidente della Calabria, Giuseppe Scopelliti. ”In momenti di crisi così forte, qualunque proposta tesa a rimettere in moto l’economia merita di essere considerata con attenzione”, è il pensiero del governatore lucano, Vito De Filippo. C’è poi chi aderisce alla proposta, facendo però alcuni distinguo. E’ il caso del presidente del Veneto, Luca Zaia, che spiega di condividerla anche se va verificato ”se l’operazione contabilmente può stare in piedi”. Per Zaia, inoltre,”varrebbe la pena di regionalizzare il Fondo: il Veneto ha oltre 1.300 milioni di euro fermi nella Tesoreria Unica”. Per l’assessore all’Economia del Friuli Venezia Giulia, Sandra Savino, la ‘proposta Caldoro’ “va approfondita e studiata in sede di Conferenza delle Regioni“.