Giancane: tagli nazionali e vecchie criticità. Non nascondiamo difficoltà ma risanamento e lealtà sono in campo.
"La Corte dei Conti ha rilevato che l'Ente, con lealtà istituzionale, ha ribadito ancora una volta che il bilancio regionale versa in una situazione di difficoltà a causa della rigidità della spesa corrente storica, la cui copertura non è pienamente assicurata dal gettito delle entrate correnti.”
Così l’assessore al Bilancio Gaetano Giancane sul controllo da parte della Corte dei Conti sul bilancio di previsione 2013 della Regione Campania; controllo introdotto dal decreto legge n. 174 del 2012 per la verifica del rispetto da parte delle regioni italiane degli obiettivi annuali posti dal patto di stabilità interno, dell’osservanza del vincolo previsto in materia di indebitamento e dell’assenza di irregolarità suscettibili di pregiudicare gli equilibri economico-finanziari dell’ente.
“Tale criticità è aggravata dalla situazione economica nazionale che ha indotto il Governo, a partire dall’anno 2011, a ridurre sensibilmente i trasferimenti statali alle regioni con gli intuibili effetti negativi sul territorio.
“Il bilancio della Regione Campania versava nell' anno 2010 in una situazione fallimentare come si evince dalla relazione degli ispettori del MEF intervenuti a seguito dello sforamento del patto di stabilità per l’anno 2009. E’ stato necessario, dunque, mettere in sicurezza i conti, riducendo al minimo gli effetti negativi sui cittadini.
“L’opera di risanamento è cominciata con l’approvazione del piano di stabilizzazione finanziaria concordato con il ministero dell’economia e delle finanze e con la concreta attuazione del piano di rientro sanitario.
“Oggi non si fa più ricorso all’indebitamento per finanziare spesa di investimento, destinando alle politiche del territorio i fondi comunitari e quelli nazionali finalizzati alle politiche di azione e coesione e non viene utilizzato dall’anno 2011 avanzo di amministrazione per finanziare spesa libera.
“Inoltre, dall’anno 2010 la Regione Campania ha sempre rispettato il patto di stabilità interno, destinando una quota considerevole di patto agli enti locali per la copertura delle spese di investimento. Il disavanzo sanitario è stato quasi azzerato. La Regione Campania ha anche assicurato nell’anno 2013 il pagamento dei debiti sanitari e non sanitari della pubblica amministrazione in base al decreto legge n. 35/2013, e continuerà anche nell’anno 2014 a completare il programma di pagamenti prefissato.
“Il bilancio di previsione 2014 è stato approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 30 dicembre 2013, assicurando uno strumento di programmazione nei tempi e modi previsti dalla legge.
“L'opera di risanamento della Regione Campania continua perciò affrontando e risolvendo progressivamente le gravi problematiche che la affliggono e che per la loro complessità non possono essere risolte con immediatezza, almeno in quei casi in cui si andrebbe a incidere su implicazioni sociali e occupazionali. Per tale motivo, il bilancio previsionale 2013, reca ancora alcuni aspetti suscettibili di miglioramento, come evidenziato dalla Corte dei Conti che allo stesso tempo ha preso atto anche della "lealtà istituzionale" della regione nell’evidenziarne il non perfetto equilibrio strutturale.
“In occasione del bilancio previsionale 2014, approvato il 30 dicembre 2013, rifuggendo da un possibile esercizio provvisorio, la Giunta ha dichiarato, con pari lealtà istituzionale, che è il primo bilancio forse della storia della regione che si presenta in equilibrio strutturale poiché alle entrate di competenza, cui fanno riscontro altrettante spese, corrispondono effettive entrate di cassa senza dover ricorrere ad avanzo libero di amministrazione, ad indebitamento o a rifinalizzazione di spese, che creano o indebitamento o possibili scoperture di cassa.
“In tema di salvaguardia degli equilibri di bilancio, proprio con legge regionale n. 5 del 6 maggio 2013 (bilancio di previsione 2013) la Regione Campania ha introdotto una norma con la quale si prevede, tra l'altro che la realizzazione delle spese finanziate dalle entrate generali di bilancio avviene nei limiti dei relativi stanziamenti di previsione e delle effettive disponibilità di cassa.
“Con riferimento alle operazioni di chiusura del rendiconto 2013 attualmente in corso, giova evidenziare, per dare concretezza a quanto appena affermato, che l’utilizzo di entrate già accertate iscritte nel bilancio 2013 è di circa un miliardo di euro, a fronte dei tre miliardi e settecento milioni del 2012. Inoltre, si è avuta una riduzione delle variazioni al bilancio di previsione per circa quattro miliardi a fronte dei dieci miliardi euro dell’anno 2012.
“Tutto ciò ha comportato un sostanziale equilibrio tra gli accertamenti e gli impegni di competenza ed una riduzione delle entrate incassate in partita di giro in attesa di imputazione; in poche parole, maggiore equilibrio di bilancio e leggibilità dei dati in esso contenuti”, conclude l’assessore Giancane.