Persone prive della libertà personale
L’articolo 34 della legge regionale n. 11/07 prevede che la Regione, in accordo con il Ministero della giustizia, nelle sue diverse articolazioni, con gli enti locali e con i soggetti interessati promuova iniziative a favore della popolazione adulta detenuta, internata e priva di libertà personale.
La norma individua le seguenti azioni:
- la realizzazione di politiche tese al reinserimento sociale e lavorativo di detenuti ed ex detenuti;
- il sostegno al miglioramento delle condizioni di vita dei detenuti nelle carceri mediante attività di preparazione professionale, sportive, culturali, ricreative e progetti di attività lavorative intramurarie;
- la promozione di progetti di sostegno alle famiglie e di mediazione fra vittime e autori di reato;
- la promozione di progetti mirati a rispondere a bisogni specifici di particolari tipologie di persone detenute, quali popolazione femminile, donne con figli, immigrati non comunitari, persone con problemi di dipendenza, detenuti che necessitano di un particolare trattamento rieducativo in relazione al tipo di reato commesso.
La legge 11/07, quindi, individua l’area delle persone detenute, internate e prive della libertà personale come una specifica area di intervento delle politiche di welfare regionale. Il Piano sociale regionale, di prossima approvazione, determinerà le azioni a titolarità regionale relative a questa area di intervento, fermo restando che le competenze regionali in materia penitenziaria sono distribuite su più settori regionali (sanità, formazione, istruzione, politiche sociali).
Nella fase che ha preceduto l’approvazione della legge e nelle more della sua implementazione e dell’approvazione del Piano sociale regionale, sono stati promossi interventi per l’inclusione sociale di detenuti tossicodipendenti. L’Assessorato alle politiche sociali e l’Assessorato alla Sanità hanno, infatti, costituito un fondo congiunto Sanità/Politiche Sociali che, simbolicamente, è stato denominato "Fondo Carcere" ed al quale sono state destinate risorse per 500.000,00 euro con le quali sono stati finanziati progetti di reinserimento sociale agli istituti penitenziari della Campania.
Considerata inoltre l’esigenza di promuovere progetti destinati a particolari tipologie di persone detenute, l’Assessorato alle politiche sociali, ha promosso, nel 2008, un progetto sperimentale, denominato "Chicco solidale", finalizzato al reinserimento sociale e lavorativo delle donne detenute nella Casa Circondariale di Pozzuoli, unica struttura femminile in Campania.
In Campania, secondo i dati del Ministero della giustizia al 31 dicembre 2007, sono presenti 6.164 detenuti, di cui 219 donne.