Prodotti sicuri, convenzione tra Regione e Università


Prodotti sicuri, convenzione tra Regione e Università

L’assessorato all’Agricoltura della Regione Campania ha avviato una convenzione con il dipartimento di Agraria della Federico II di Napoli per mettere immediatamente in atto alcune azioni prioritarie necessarie per rafforzare ed ampliare le iniziative già messe in pratica attraverso il progetto europeo Life Ecoremed coordinato dall’Università di Napoli Federico II e finalizzate al controllo degli ecosistemi agricoli della Piana Campana e alla bonifica ecocompatibile dei suoli contaminati.

L’obiettivo di questa convenzione è quello di dare risposte ai cittadini, che vadano anche oltre le normative vigenti in Italia. Per fare questo le produzioni agricole vengono considerate a tutti gli effetti come indicatori della qualità dell’ambiente nel quale vengono prodotte. In quest’ottica, nei campionamenti e nelle successive analisi, i cui risultati saranno resi disponibili in poche settimane, è stato chiesto all’Università di andare a ricercare non solo il Piombo e il Cadmio, così come previsto dalla legge, ma anche altri contaminanti chimici i cui limiti non sono regolamentati. I ricercatori della Federico II, inoltre, determineranno qual è la quota effettivamente biodisponibile di ciascun metallo eventualmente presente nei suoli, ossia quella effettivamente in grado di trasmigrare dal suolo ai vegetali. Fino ad oggi, infatti, si è ragionato su concentrazioni totali che, però, molto spesso, non corrispondono a un reale rischio di inquinamento per le produzioni agricole.

L'obiettivo è quello di dare parametri certi e, per fare questo, grazie alle analisi e agli studi della Federico II sarà possibile produrre anche dei riferimenti che, ad oggi, mancano nella legislazione vigente.

Sempre attraverso il progetto Life Ecoremed, finanziato dall’Unione Europea, entro poche settimane saranno on line le cartografie in cui vengono indicati gli eventuali livelli di contaminazione dei suoli dell’Agro Avrsano-Litorale Domizio. Cartografie che sono state costruite attraverso l’elaborazione di migliaia di dati ricavati da campionature effettuate nel corso degli ultimi anni.

Quello che, in questo contesto si vuole appurare è anche l’individuazione dei livelli di fondo di quei metalli pesanti che, per la conformazione vulcanica del suolo, sono naturalmente presenti nei terreni, anche in quelli non considerati contaminati, dell’area compresa tra la provincia di Caserta e di Napoli.

“Una volta stabilita questa soglia si potrà poi procedere con la definizione dello stato di salute dei suoli agricoli considerati a rischio” ha dichiarato Daniela Nugnes, assessore all'Agricoltura della Regione Campania.

Un discorso analogo sarà effettuato anche per quel che riguarda le acque irrigue, per le quali, allo stato attuale, manca una normativa univoca e specifica di riferimento. “Anche in questo caso – aggiunge la Nugnes - abbiamo dato mandato alla Federico II di elaborare un progetto che, partendo dai valori di fondo della falda, ci faccia avere il quadro della situazione in modo tale da avere parametri di riferimento certi, tesi a capire quando l’acqua non è idonea agli usi irrigui come anche le tecniche, a volte estremamente semplici, in grado di migliorare la qualità delle acque e di renderle idonee all’uso irriguo”.

“Occorre segnalare – prosegue - che in un’ottica di partenariato tra il pubblico e il privato, le Organizzazioni dei produttori e alcune organizzazioni professionali agricole, proprio per dare risposte ai cittadini che chiedono la garanzia che i prodotti agricoli che provengono dalla Piana Campana sono privi di inquinanti, hanno aderito al protocollo di determinazioni analitiche teso a garantire la qualità complessiva dei prodotti, elaborato dall’assessorato in sinergia con il dipartimento di Agraria della Federico II e hanno stipulato a loro volta convenzioni con l’Università che già sta effettuando le campionature nelle aziende agricole coinvolte. I risultati, anche in questo caso, saranno comunicati all’assessorato e, inoltre, saranno a breve resi disponibili su un sito internet dedicato in cui il prodotto esaminato sarà collegato alla singola azienda e riguardano non solo tutti i potenziali inquinanti, ma anche l’integrità del Dna che rappresenta uno dei metodi più moderni di valutazione della qualità ambientale”.

Entrambi gli accordi di collaborazione hanno l’obiettivo di dare risposte certe partendo proprio dal prodotto agricolo destinato al consumo. Si tratta di ulteriori strumenti che si affiancano al tavolo tecnico permanente per la tutela dei prodotti agricoli già attivato presso l’assessorato e al protocollo di intesa per il monitoraggio delle produzioni agricole nelle aree di Caivano e Casal di Principe.

“Solo così potremo affermare il valore dell’agricoltura Campana e intervenire con certezza chiedendo l’interdizione alle coltivazioni di quelle aree in cui si riscontrano criticità e attuando protocolli di bonifica ecocompatibili che già sono stati elaborati nell’ambito del progetto europeo Life Ecoremed del quale è partner la Regione Campania”, conclude la Nugnes.