Task force per rispondere all'allarme del cinipide del castagno
Si è riunito oggi, presso la sede dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania il Tavolo Verde presieduto da Vito Amendolara.
Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti delle associazioni professionali di categoria della Coldiretti, della Cia e della Confagricoltura e gli assessori provinciali all'agricoltura.
Il Tavolo ha condiviso la decisione della Regione di puntare su una task force permanente con il monitoraggio del CNR, con l'obiettivo di arginare gli effetti devastanti del cinipide del castagno.
Il Cinipide galligeno del castagno (Dryocosmus kuriphilus), conosciuto anche come “vespa cinese”, anche nel corrente anno risulta essere in fase di espansione sia dal punto di vista territoriale che come grado di intensità degli attacchi. Tale problematica non interessa solo i territori castanicoli della Campania ma anche quelli delle altre regioni italiani ed europee (Francia, Slovenia e in misura ridotta Svizzera, Olanda e Ungeria).
In Italia e in Europa l’insetto è stato segnalato per la prima volta nel 2002 in Piemonte mentre attualmente in Italia è presente in quasi tutti gli areali castanicoli, dalla Valle D’Aosta alla Sicilia.
La Campania è una delle regioni meno attaccate dall'insetto.
L’Assessorato all’Agricoltura sottolinea l’importanza degli studi scientifici e della sperimentazione come strumenti indispensabili per risolvere radicalmente i problemi del cinipide del castagno. A tal fine, è stato approvato il progetto “Ottimizzazione della produzione (massale) di Torymus sinensis per il controllo del cinipide galligeno del castagno” che dovrebbe portare in tempi strettissimi ad ottenere una serie di biofabbriche che producano l’antagonista del cinipide.
“Mi ritengo molto soddisfatto degli esiti del tavolo”, ha detto l’Assessore Vito Amendolara al termine dei lavori.
“Abbiamo esaminato nel dettaglio le problematiche derivanti dalla diffusione del cinipide assumendo l'impegno di pianificare una strategia adatta alla problematica. Nei prossimi giorni, come prima azione, avremo un incontro al Ministero per delineare le strategie normative ed economiche per affrontare in maniera decisa l'emergenza. Questo problema non è da sottovalutare se consideriamo, come effetto collaterale non secondario, l'enorme danno sull'impatto idrologico nel caso di abbandono di castagneti contaminati”, conclude Amendolara.