In merito alle notizie relative alla qualità dei servizi sanitari nella nostra regione (Lea, livelli essenziali assistenza) che periodicamente e propagandisticamente vengono diffuse, la Direzione Tutela della Salute della Regione Campania precisa quanto segue:
1) I dati certificati da Agenas per i quali la Campania risulta ultima per qualità dei servizi sono sempre quelli relativi al 2015, di tre anni fa. Quindi nessuna nuova valutazione ufficiale che possa essere riferita all’attuale gestione della sanità.
2) La Campania è commissariata per la sanità dal 2009. La nuova struttura commissariale si è insediata ad agosto 2017, meno di otto mesi fa.
3) I dati in possesso di questa Direzione, che saranno sul tavolo della verifica semestrale prevista alla fine di questo mese, illustrano una situazione profondamente diversa e indicano che occorre continuare a lavorare come si sta facendo.
4) Sulle vaccinazioni, ad esempio, osteggiate ancora oggi da chi ricorda dati vecchi del 2015, la Campania ha raggiunto negli ultimi mesi i target di adempimento ministeriale, superando il 95 per cento di copertura vaccinale per la esavalente, e oltre il 92 per cento per la copertura vaccinale del tetravalente e morbillo, recuperando un gap storico della Campania. Raggiunto l’obiettivo dell’”effetto gregge”.
5) Sugli interventi per frattura del femore entro le 48 ore si registra un grande miglioramento: siamo passati dal 26 per cento, al 47 per cento del 2017.
6) Sui parti cesarei, altra storica negatività della Campania, siamo partiti dal 46 per cento del 2015 e siamo arrivati al 36 per cento del 2017, appena un punto sopra la media nazionale (35).
7) Da agosto 2017 a oggi sono state sbloccate e recuperate, superando le inadempienze degli anni 2014 e 2015, le “premialità” di quegli anni per un totale di circa 600 milioni.
Nel ricordare che il ticket sanitario è stato ridotto della quota regionale di 10 euro per le prestazioni fino a 56 euro, e che l’impegno della Regione sulla sanità è a tutto campo e sta ottenendo risultati mai raggiunti prima, ogni dichiarazione propagandistica risulta intollerabile e offensiva nei confronti di quanti – medici, personale sanitario, dirigenti, funzionari e impiegati - sono impegnati in uno straordinario quanto difficile lavoro senza soste per il miglioramento complessivo della sanità campana, con risultati evidenti e inconfutabili. C’è ancora tanto da fare, ma la propaganda è intollerabile