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08/04/2015 - Comunicato n. 311 - Sanità, le iniziative della Regione sulla riabilitazione

In relazione alla manifestazione promossa in data odierna presso la sede della Giunta regionale dall’AIAS, rappresentativa di pochi centri di riabilitazione, sono opportuni alcuni chiarimenti.

Detti centri, che rappresentano una piccola percentuale delle circa 150 strutture accreditate dalla Regione, sono concentrati nelle ASL Napoli 1 e Napoli 2 Nord.

In queste Aziende si è riscontrata un’anomala concentrazione di talune prestazioni riabilitative in eccesso, fino a un livello del 70% superiore rispetto ai fabbisogni stabiliti dal Ministero della Salute. Nelle altre ASL non esiste un analogo fenomeno.

Sul punto la Regione ha deciso di attivare gli opportuni controlli e verifiche, utilizzando le misure previste dal Protocollo di collaborazione con la Guardia di Finanza, per verificare l’appropriatezza delle prestazioni riabilitative rese nelle strutture extraospedaliere private accreditate presso le predette ASL.

Si segnala, inoltre, che la Regione, di concerto con la struttura commissariale, si è già attivata, nel corso degli ultimi cinque anni, per l’introduzione nel complesso mondo della riabilitazione di strumenti di governo clinico in grado di garantire qualità e appropriatezza, sicurezza delle cure, implementando l’utilizzo di linee guida cliniche e percorsi assistenziali, utilizzando i principi della medicina basata sull’evidenza.

Nondimeno, nonostante i tagli delle risorse operati dal governo centrale, la Regione ha adottato misure straordinarie per assicurare la continuità e la tempestività dei pagamenti ai centri di riabilitazione, al fine di salvaguardare gli utenti del servizio e riducendo i tempi di pagamento a soli 60 giorni rispetto a circa 300 del 2009.

Va, infine, puntualizzato che l’intero sistema riabilitativo regionale è stato negli ultimi anni destinatario di sostanziosi riconoscimenti tariffari e volumi prestazionali.

Sono in corso di definizione, con i rappresentanti della maggioranza delle strutture di riabilitazione, accordi che consentiranno alle stesse di acquisire nuove risorse finalizzate non solo a garantire, ma anche a migliorare, i livelli di assistenza.

Non risultano chiari, quindi, i motivi per i quali oggi proprio l'associazione in questione, di fatto rappresentata dall’avvocato delle singole strutture che aderiscono alla stessa, sin dall’inizio dei confronti con la Regione abbia voluto mantenere una separata posizione rispetto agli altri interlocutori, con inammissibile e ingiustificata strumentalizzazione di famiglie e pazienti degli assistiti, che, peraltro, non hanno preso parte alla manifestazione.