Cittadini | Imprese | Versione grafica
Facebook | Twitter | Youtube | RSS


PUMA - Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale

Il dettato normativo prevede che per i piani o programmi sottoposti a valutazione ambientale, siano adottate specifiche misure di monitoraggio ambientale dirette al controllo degli effetti ambientali significativi e alla verifica del raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale prefissati, al fine di individuare ed adottare, in fase di attuazione del piano o programma, eventuali misure correttive ritenute opportune.

Scopo del monitoraggio ambientale è, oltre a quello di verificare la corrispondenza degli interventi con gli obiettivi di sostenibilità ambientale, intercettare eventuali impatti negativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del piano, individuarne le cause per adottare opportune misure di ri-orientamento e descriverne e quantificarne gli effetti positivi al fine di potenziarne le azioni.

Il monitoraggio ambientale permette di verificare e aggiornare le valutazioni sviluppate nella fase ex ante, descritte nel Rapporto Ambientale ed evidenziate nel successivo parere motivato, e di verificare il recepimento degli indirizzi suggeriti al fine di compensare o mitigare gli effetti ambientali del piano dando conto dei risultati ottenuti da tutte le misure implementate finalizzate ad integrare le considerazioni ambientali in fase di attuazione ai sensi del Regolamento Generale di attuazione dei fondi strutturali (art. 17 del Reg. CE 1083/2006).

Il monitoraggio ambientale rappresenta quindi un aspetto sostanziale del carattere strategico della valutazione ambientale, trattandosi di una fase propositiva dalla quale trarre indicazioni per il progressivo riallineamento dei contenuti del piano agli obiettivi di sostenibilità ambientale, attraverso eventuali azioni correttive. Rappresenta inoltre uno strumento importante di comunicazione che consente di rendicontare e informare sulle realizzazioni, sui risultati e sugli

impatti significativi del piano su tematiche considerate prioritarie dalle strategie europee e di elevata rilevanza sociale.

A livello regionale, in considerazione della rilevanza che il tema del monitoraggio ha assunto nella prassi amministrativa e nel dibattito tecnico-scientifico in materia di valutazione delle politiche e degli interventi, gli “Indirizzi operativi e procedurali per lo svolgimento della VAS in regione Campania” (DGR 203 del 2010) forniscono indicazioni operative sottolineando che “sulla base di quanto proposto nel rapporto ambientale e delle indicazioni eventualmente contenute nel parere di compatibilità ambientale, contestualmente all’approvazione del piano o programma, deve, quindi, essere approvato, come parte integrante del piano, un programma di misure di monitoraggio ambientale. nel quale siano specificate le modalità di controllo degli effetti ambientali e di verifica del raggiungimento degli obiettivi ambientali stabiliti dal piano o programma, anche attraverso l’utilizzo di specifici indicatori opportunamente selezionati allo scopo, nonché adeguati alla scala di dettaglio e al livello attuale delle conoscenze”.
Al fine di monitorare l’attuazione del programma dal punto di vista del sistema ambientale all’interno del quale opera, attività strategica ai fini dell’integrazione della considerazione della componente ambientale durante la fase di attuazione e dare quindi completa attuazione all’applicazione della Dir. CE 42/01 al POR, l’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale nel periodo luglio 2011-dicembre 2015, grazie al supporto dell’AT della Linea 3 del PON GAT POAT e dell’Ob. Op 7.1 del POR FESR svilupperà le seguenti attività:
1. individuazione e aggiornamento indicatori ambientali di contesto al fine di verificare le condizioni e lo stato delle risorse naturali relativamente ai principali tematismi/componenti individuate nel rapporto ambientale;
2. osservatorio permanente sull’attuazione della normativa in materia di ambiente e sviluppo sostenibile al fine di verificare le risposte messe in campo a livello europeo e la declinazione a livello nazionale e regionale;
3. monitoraggio dell’attuazione del programma relativamente alle priorità ambientali, energetiche e climatiche del QSN e agli obiettivi di sostenibilità ambientale del POR FESR1;
4. analisi della vulnerabilità del territorio regionale rispetto alla sfida prioritaria del cambiamento climatico (Regions 2020 - DG Regio)

Nelle more dell’approvazione del Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale l’Ufficio dell’Autorità Ambientale con il contributo dell’assistenza tecnica, ha già pubblicato il primo report di monitoraggio ambientale del POR FESR consultabile al seguente indirizzo internet:

http://regione.campania.it/assets/documents/report-ambientale-por-fesr-2007-2013-e-proposta-p-u-m-a-29g3wi1d.pdf

 

Il Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale: indirizzi metodologici, strumenti e procedure

Di seguito si descrive l’approccio e le metodologie che si suggerisce all’Autorità procedente di adottare, si presentano gli strumenti, si individuano gli attori da coinvolgere e le funzioni che dovranno svolgere per l’implementazione delle misure di monitoraggio ambientale del PO FESR nel periodo 2011-2014.
Affinché le misure di monitoraggio ambientale rappresentino effettivamente un’attività di supporto alle decisioni collegata ad analisi valutative e a strumenti di comunicazione e rendicontazione e, come indicato nel QSN 2007-2013 (paragrafo VI.2.3), il monitoraggio previsto dalla procedura VAS costituisca realmente “un’opportunità e una base di partenza per la considerazione nelle valutazioni degli aspetti di impatto ambientale”, si propone un sistema di monitoraggio ambientale unitario per tutti gli strumenti di programmazione delle politiche di sviluppo regionale, capace di integrare considerazioni provenienti dall’attuazione di tutti i piani e programmi.
L’approccio mono-fondo introdotto nel nuovo ciclo di programmazione con l’obiettivo di favorire la gestione degli interventi, anche se costringe a programmazioni operative e quindi anche a valutazioni ambientali sui singoli fondi/programmi per lo sviluppo regionale, si inserisce all’interno di una logica di programmazione unitaria che prevede un’unica strategia di sviluppo, da perseguire attraverso diversi strumenti programmatori. Nell’ambito del processo di programmazione 2007-2013, l’Autorità Ambientale opera ai fini dell’integrazione della componente ambientale in tutti i settori di azione dei Fondi, in una prospettiva di sviluppo sostenibile verificando la conformità delle azioni con la politica e la legislazione comunitaria in materia di ambiente, e favorendo una piena integrazione della dimensione ambientale nei processi ordinari di definizione, attuazione monitoraggio e valutazione dei programmi di sviluppo regionale, in attuazione di quanto previsto dal QSN Italia 2007-2013 e dalla delibera CIPE 166 del 2007.
L’assetto istituzionale, l’approccio suggerito dagli indirizzi e dalle strategie europee in materia di ambiente e sviluppo sostenibile e le modalità organizzative adottate per l’attuazione dei programmi regionali di sviluppo, spingono verso l’elaborazione di un quadro unitario, di una strategia unica per la promozione dello sviluppo sostenibile anche per il livello regionale. La mancata adozione di una strategia regionale per lo sviluppo sostenibile, prevista anche dal D.Lgs 152 del 2006 s.m.i., non consente di declinare coerentemente gli strumenti di programmazione e valutazione a livello territoriale, non essendo possibile riferirsi a target attribuiti ai diversi obiettivi di sostenibilità. Sviluppare strumenti e metodi di monitoraggio e valutazione ambientale integrati consente tuttavia di ricostruire dal basso un quadro comune degli obiettivi di sostenibilità ambientale in grado di facilitare i processi di programmazione e valutazione e favorire l’integrazione verticale e orizzontale in fase di attuazione degli interventi.

Al fine di fornire un quadro conoscitivo utile alle valutazioni ambientali durante la fase di attuazione del programma, coerentemente con gli indirizzi delle strategie europee in materia di ambiente e sviluppo sostenibile, alle risultanze del Rapporto Ambientale e del parere motivato, coerentemente a quanto già previsto per il PSR 2007-2013 della Regione Campania e a quanto suggerito dai rapporti ambientali di piani di settore regionali particolarmente rilevanti per l’attuazione del POR FESR (nello specifico il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti Speciali e Urbani), si suggerisce di definire e adottare un piano di monitoraggio ambientale “unitario”, in grado di integrare al suo interno rilevazioni e valutazioni comuni a tutti i piani e programmi regionali di sviluppo sottoposti a VAS.
L’approccio unitario suggerito per il monitoraggio ambientale della politica regionale di sviluppo, oltre a favorire una gestione integrata, va incontro a quanto suggerito dalla DGR 203 del 2010 che invita a evitare duplicazioni e suggerisce di utilizzare “in via prioritaria, qualora ritenuti adeguati, i meccanismi di controllo già esistenti nell’ambito della Pubblica Amministrazione ovvero già predisposti per il monitoraggio di altri piani e programmi”.
Il Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale3 ha l’obiettivo di contribuire alla razionalizzazione dei diversi sistemi di raccolta delle informazioni sul ciclo di programmazione delle politiche regionali di sviluppo (fondi FESR, FEASR e FAS) fornendo un contributo alla sistematizzazione delle informazioni ambientali di contesto e relative all’attuazione di tutti i programmi che agiscono sul territorio regionale secondo un approccio mono-fondo (PO, PSR, PAR, POI). Ai fini della VAS, il monitoraggio unitario degli effetti ambientali significativi dei programmi di sviluppo regionale assume la finalità di:
1. osservare l’evoluzione del contesto ambientale di riferimento dei diversi programmi anche al fine di individuare effetti ambientali imprevisti non direttamente riconducibili alla realizzazione dei singoli interventi programmatici;
2. individuare gli effetti ambientali significativi positivi e negativi derivanti dall’attuazione dei singoli programmi;
3. verificare l’adozione delle misure di mitigazione previste nella realizzazione dei singoli interventi;
4. verificare la qualità delle informazioni contenute nel Rapporto Ambientale del programma di riferimento;
5. verificare la rispondenza dei programmi agli obiettivi di protezione dell’ambiente individuati in fase di elaborazione del Rapporto Ambientale;
6. consentire di definire e adottare le opportune misure correttive che si rendano necessarie in caso di effetti ambientali significativi.
All’interno di tale quadro si inserisce l’idea di impostare un metodo unitario per il monitoraggio dei programmi di sviluppo regionale. Si tratterà quindi di riportare ad unitarietà i differenti strumenti di programmazione e valutazione fornendo un quadro unitario di obiettivi e di criticità ambientali per le valutazioni ambientali dei singoli programmi anche al fine di prevenire conflitti fra strumenti e obiettivi di programmazione e favorire l’attivazione di sinergie su obiettivi e criticità che non potranno essere trattati in modo distinto a seconda del programma considerato. Le attività del PUMA rappresentano la base informativa necessaria per la definizione dei target e della strategia regionale per lo sviluppo sostenibile.

Al fine di favorire l’integrazione degli obiettivi di sostenibilità ambientale in fase di attuazione dei programmi oltre ad introdurre un modello organizzativo coerente individuando nell’Autorità Ambientale un riferimento unico ai fini dell’integrazione ambientale in fase di attuazione degli interventi anche attraverso una più precisa regolamentazione dei rapporti fra AdG e responsabili dell’attuazione del PO (Responsabili di Obiettivo Operativo), si è scelto di elaborare e implementare un unico piano di monitoraggio ambientale che, attraverso specificità relative ai singoli fondi, interesserà tutti gli strumenti di programmazione che intervengono a livello regionale e consentirà di svolgere le attività di integrazione sulla base di un sistema di conoscenze ambientali accessibile e funzionale allo scopo.
La definizione e implementazione di un Piano Unitario di Monitoraggio Ambientale (PUMA) che accompagna l’attuazione dei programmi di sviluppo regionale 2007-13 e che supporta la valutazione in itinere e la sorveglianza, presuppone una forte integrazione con le procedure di monitoraggio fisico, economico e procedurale di tutti i programmi regionali (POR o POIN FESR, PSR FEASR, PAR FAS) e con le procedure di attuazione degli interventi. Tali attività di integrazione e collaborazione sono definite per ogni programma da specifici strumenti di regolazione e garantite dalla responsabilità unica del monitoraggio affidata alle Autorità di Gestione.
Nel caso del PO FESR anche a tale scopo si suggerisce di integrare il Manuale di attuazione o viceversa di definire un piano ad hoc per regolare la cooperazione fra AdG e responsabili dell’attuazione e AAR. Attraverso tale prima operazione le attività del PUMA potranno essere incluse e integrate nel monitoraggio generale del PO FESR. Tale integrazione dovrà avvenire non solo a livello procedurale, ma anche per quanto concerne gli aspetti informativi/informatici, al fine di ottenere la condivisione delle informazioni necessarie da parte di tutti i soggetti interessati
dalle attività di monitoraggio e attuazione degli interventi.
I soggetti istituzionali che si propone di coinvolgere per l’implementazione delPUMA in relazione al PO FESR sono:

- l’AdG del PO FESR responsabile dei flussi informativi relativi all’attuazione del programma e delle informazioni relative alle localizzazioni delle attività (Grandi Progetti) e alle prestazioni degli assi, degli obiettivi operativi e specifici;
- l’Agenzia Regionale Protezione Ambientale della Campania (ARPAC) responsabile dell’aggiornamento periodico di alcuni indicatori ambientali e fornitore dei dati di base e delle informazioni ambientali di contesto relative alle componenti e agli obiettivi di sostenibilità ambientale interessati dall’attuazione del PO individuati nel Rapporto Ambientale (Cfr. Allegato I);
- l’Ufficio dell’Autorità Ambientale Regionale (AAR) con il supporto della specifica assistenza tecnica messa a disposizione dal PON GAT – POAT Ambiente Linea 3 Azioni orizzontali per integrazione ambientale e dal POR FESR Ob. Op. 7.1, assicura coerenza metodologica, efficacia, continuità e adeguata divulgazione e partecipazione al processo di monitoraggio e valutazione ambientale, favorendo l’integrazione ambientale e l’orientamento allo sviluppo sostenibile anche in fase di attuazione degli interventi, fornendo pareri e osservazioni durante la fase di attuazione del programma, selezionando e elaborando gli indicatori e mettendo a disposizione strumenti per l’acquisizione dei dati e per rendere accessibili le informazioni;
- i Settori dell’amministrazione regionale con competenza in materia di ambiente, clima e energia (ad esempio Ecologia, Tutela dell’ambiente, Difesa Suolo, Ciclo Integrato delle acque, Energia, Rifiuti...) che assicurano il trasferimento delle informazioni ambientali di rispettiva pertinenza alla AdG e alla AAR per l’elaborazione e il popolamento degli indicatori di contesto anche attraverso il coinvolgimento degli enti territoriali e delle strutture tecniche di settore (Autorità di Bacino o di distretto, Osservatorio Regionale Rifiuti, ARCADIS, ASTIR ecc.).

E' stato pubblicato anche il secondo report di monitoraggio ambientale del POR FESR consultabile al seguente indirizzo internet:
http://regione.campania.it/assets/documents/secondo-report-monitoraggio-puma-fesr.pdf