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Cinipide del castagno, misure per il recupero delle piante

Cinipide del castagno, misure per il recupero delle piante

E' stata approvata dalla Giunta regionale della Campania la delibera che vara le misure agronomiche per il recupero vegetativo e produttivo delle piante colpite dal cinipide del castagno. Il parassita, che sta infestando tutte le aree castanicole italiane, è iniziato già nel 2007. Il servizio fitosanitario regionale, incardinato nel Settore Sirca, sin dal 2008 ha adottato interventi urgenti, sia delimitando di volta in volta i focolai, sia programmando interventi di lotta biologica. Inoltre, con l'approvazione della legge regionale 13 del 21 maggio 2012 la Regione ha voluto rimarcare il carattere straordinario dell'emergenza che sta interessando un comparto strategico per la Campania.

Nella regione, infatti, è concentrato il 50% della produzione castanicola italiana.

Nel testo, elaborato dalla struttura tecnica dell'assessorato con il supporto scientifico dei centri di ricerca competenti con cui la Regione è convenzionata e condiviso con le organizzazioni professionali agricole e con le associazioni di produttori, sono redatte alcune misure per la lavorazione del terreno, per la regimentazione delle acque, per la fertilizzazione, per la pulitura e la potatura delle piante. Inoltre sono indicate le pratiche da seguire in quei castagneti attaccati dove è in corso il trattamento con il Torymus, un altro insetto ritenuto il nemico naturale del cinipide. Si tratta di azioni operative che possono essere applicate dai produttori per non abbandonare i castagneti provocando, di conseguenza, danni anche al sottosuolo e all'ambiente.

“Si è compiuto un passo in avanti per contenere la propagazione e il danno ambientale ed economico che ha colpito il comparto in Campania”, ha dichiarato Daniela Nugnes, assessore all'Agricoltura della Regione Campania.

“La partita si sposta ora a livello nazionale. Il Tavolo nazionale Castagno, a cui partecipa anche la Campania, sta lavorando alla ridefinizione della base giuridica della castanicoltura da frutto per distinguerla da quella funzionale alla protezione dell'ecosistema forestale. L'obiettivo è includere anche i frutteti di castagno tra le colture a cui assegnare i nuovi titoli per i pagamenti diretti all'interno della nuova Programmazione comunitaria 2014/2020”, conclude la Nugnes.