22/07/2016 - "Pochi giorni fa, grazie al ministro Lorenzin, abbiamo creato i presupposti di un accordo tra la Regione Campania e la Regione Lombardia per fare in modo che la Campania sia accogliente e interessante dal punto di vista degli investimenti produttivi oltre che della ricerca e dell'innovazione. La Lombardia è rimasta particolarmente interessata alle novità che la Campania sta esprimendo, frutto di politiche regionali che si inseriscono nel solco di quelle nazionali. L'accordo con la Lombardia può essere quindi preso a riferimento per la possibilità di estendere l'hub dalla Lombardia alla Campania passando per il Lazio.
C'è poi un discorso avviato con il Governo che sta promuovendo operazioni, vedi Apple e Bagnoli, per intensificare il tasso di attrazione per nuovi investimenti in Campania o per ampliare investimenti già esistenti. Il problema fondamentale è quello di creare le condizioni di contesto per promuovere un sistema integrato di innovazione, ricerca e sviluppo.
La Campania può avere un effetto leva anche su tutte le altre regioni del Sud e verso gli altri ambiti dell'economia. Un settore fondamentale può essere quello del Biotech, in cui la Campania è posizionata molto bene nel contesto italiano. Altro settore fondamentale è quello dell'ecosistema della conoscenza. Il tema della bio-economia e della possibilità di fare della Campania terra di elezione di questo particolare ambito innovativo c'è.
Come fare? Innanzitutto fare politiche industriali non localistiche, inserendosi nel solco delle politiche nazionali. Per quanto riguarda il settore farmaceutico, oltre a tutte le altre misure messe in campo fino ad oggi, abbiamo a disposizione 500 mln per la ricerca e l'innovazione, che spenderemo non a pioggia, ma puntando su grandi progetti per l'innovazione, per i quali non ci saranno limiti agli investimenti, ma facendo in modo però che questa capacità di ricerca e di innovazione sia misurabile.
Credo che in questo settore ci siano tutte le condizioni per fare una grande operazione di connessione tra la ricerca e l'industria affinché quest'ultima possa avere più fiducia per investire in Campania ma anche per creare un ecosistema integrato e fare in modo che quel piccolo fatturato promuova le dinamiche che stanno emergendo, e ci offra prospettive di sviluppo. Infine a Bagnoli abbiamo una nuova realtà in movimento e lì pensiamo di far nascere un grande parco della conoscenza e dell'innovazione, per creare un raccordo tra la ricerca biomedica e biotecnologica”.