E' un progetto che parte da lontano quello del Polo universitario di San Giovanni a Teduccio, ideato dall'architetto giapponese Yoshimoto. L’intervento riguarda la costruzione di un nuovo complesso universitario nell’area della ex Cirio, sita nella città di Napoli nel quartiere San Giovanni a Teduccio, acquistata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II al tribunale fallimentare.
La progettazione preliminare e definitiva dell’intero complesso è stata affidata, a seguito di gara internazionale, al R.T.P. Ishimoto Europe. L’area interessata ha un’estensione di circa 60.000 mq.
Questi interventi sono stati finanziati attraverso i fondi europei dalla Regione Campania.
I moduli in fase di ultimazione/costruzione, formanti un lotto autonomo e funzionale, costituiscono circa il 50% dell’intera superficie disponibile e saranno destinati, a partire da febbraio 2014, ad ospitare laboratori universitari ad alta specializzazione (integrati nel Ce.S.M.A. - Centro Servizi di Misure Avanzate), laboratori in house di aziende nazionali ed internazionali che collaborano con la Federico II, spin off e start up universitari.
Per Massimo Marrelli, rettore della Federico II di Napoli è ''una rivoluzione culturale''.
Questo perchè, ha spiegato dopo la sottoscrizione dell'accordo con la Regione Campania e il Cnr, ''ci costringe, noi ricercatori, a lavorare al di là del proprio orticello e ci mette in contatto con i ricercatori di altre aree''.
Per Marrelli, ''si realizza finalmente un'integrazione vera tra università e centri di ricerca, con il supporto fondamentale delle istituzioni, in questo caso della Regione''. Fondi europei destinati a ricerca, formazione, giovani grazie a una ''accelerazione della spesa'' che il rettore dell'ateneo federiciano invita a ''non considerare scontata''. Un progetto di simile portata che, entro il 2015 vedrà la riconversione dell'ex area industriale di San Giovanni a Teduccio , che ''facendo una stima approssimativa, porterà nella zona da 400 a 500 ricercatori, oltre agli studenti''.
''Ricerca, studio, università non sono solo formare - ha aggiunto - ma rappresentano anche il cambiamento del contesto socio-economico circostante''.
Il presidente del Cnr, Gino Nicolais, ha evidenziato che ''finalmente si fa qui quello che si sta già facendo in altre parti del mondo, con masse critiche di ricerca, mettendo insieme ricercatori universitari e del Cnr''.
''Oggi la conoscenza deve essere trasferita nel momento stesso in cui si acquisisce - ha detto - Serve lavorare insieme ed è questo il nuovo modello di campus che sorgerà qui, ma che, per esempio, negli Stati Uniti è¨ già funzionante''.
Ha parlato di ''sforzo titanico'' Guido Trombetti, vicepresidente della Giunta regionale e assessore alla Ricerca. ''Volevamo riqualificare San Giovanni a Teduccio quando tutti parlavano senza fare fatti - ha dichiarato - Il polo universitario questo e l'unico fatto tra tante parole''.
Per Edoardo Cosenza, assessore regionale ai Lavori pubblici, investire sul Polo universitario di San Giovanni a Teduccio ''significa finanziare la rinascita di Napoli Est e integrare l'area orientale con il resto della città ''.