Il presidente della Giunta regionale della Campania, Stefano Caldoro, accompagnato dagli assessori Guido Trombetti ed Edoardo Cosenza, ha visitato oggi il cantiere dell'area ex Cirio, nel quartiere napoletano di San Giovannio a Teduccio, dove troverà sede un nuovo complesso universitario dell'ateneo ''Federico II'' di Napoli, dedicato alla ricerca.
''Napoli est rinasce con l'Università , con i giovani e con le imprese", ha sottolineato con soddisfazione Caldoro. "Quest'area va valorizzata e dove c'era una azienda ora cresceranno il pensiero ed il sapere''. Il primo modulo del complesso sarà inaugurato entro gennaio. Nella nuova struttura sarà stretto il collegamento con le imprese, perchè ricercatori universitari e quelli del mondo produttivo (complessivamente circa 500) si ritroveranno a lavorare gomito a gomito. A regime, parte delle attività didattiche dell'area di Ingegneria della ''Federico II'' si svolgerà preso il Polo di San Giovanni con la presenza prevista di circa 6000 studenti. E per l'economia del quartiere sarà una nuova opportunità .
Ma ci sono anche ulteriori novità , annunciate proprio oggi dal governatore Caldoro nel corso della visita, alla quale ha preso parte anche il rettore dell'università ''Federico II'', Massimo Marrelli. ''Pensiamo già ad un investimento con la stessa Università e il Cnr - ha aggiunto ancora Caldoro - per dare allo stesso Cnr di avere la possibilità di avere qui le proprie strutture''.
ll nuovo polo universitario del quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio sorge su un'area acquistata dall'ateneo ''Federico II'' di circa 60mila metri. Era l'area dove sorgeva la Cirio, dove per decenni hanno lavorato migliaia di persone. La progettazione preliminare e definitiva dell'intero complesso è stata affidata, a seguito di gara internazionale, al R.T.P. Ishimoto Europe.
Il progettista ha provveduto a suddividere la costruzione dei nuovi edifici in lotti funzionali denominati moduli distinti per Laboratori leggeri e pesanti (moduli ''L1'', ''L2'' ed ''L3''), Parcheggio (modulo ''P''), sala Congressi (modulo ''C''), Aule-Laboratori e Dipartimenti (moduli ''A1-A2'', ''A3-D'', ''A4-A5'', ''A6-A7''). Durante la redazione della progettazione preliminare/definitiva l'Amministrazione universitaria ha ottenuto il permesso a costruire sull'intero complesso, dotato di tutti i pareri e nulla osta. I moduli denominati "L1", "L2", "L3" e "P" sono stati appaltati nell'anno 2008 e adesso sono in fase di ultimazione dei lavori. Termine previsto per la fine del corrente anno 2013.
Il modulo ''C'' è stato consegnato all'impresa nella passata primavera e l'ultimazione è prevista per la metà dell'anno 2015. Gli interventi sono stati finanziati attraverso i fondi europei dalla Regione Campania .
I moduli in fase di ultimazione/costruzione, formanti un lotto autonomo e funzionale, costituiscono circa il 50% dell'intera superficie disponibile.
I restanti moduli destinati anch'essi ad Aule-Laboratori e Dipartimenti sono immediatamente appaltabili con la procedura dell'appalto integrato su progetto definitivo. Nell'ambito di questi moduli si insedieranno anche gli istituti del CNR che operano nel campo dei materiali avanzati sulla base dell'accordo di programma tra CNR, Federico II e Regione Campania in via di definizione che consentirà il completamento dell'intervento.
''E' stato realizzato un plesso moderno dove ricercatori del pubblico e del privato potranno fare massa critica''. Lo ha detto l'assessore all'Università Guido Trombetti visitando oggi il cantiere del nuovo polo universitario della ''Federico II'', nel quartiere napoletano di San Giovanni a Teduccio. Trombetti oggi è’ apparso molto soddisfatto perchè i primi atti amministrativi per la costruzione del plesso - sul suolo dell'ex stabilimento Cirio - furono firmati quando era ancora rettore della stessa università . ''E' la testimonianza concreta di come Napoli e la Campania - ha aggiunto ancora Trombetti - sappiano dare risposte con i fatti''.
Parlando con i giornalisti l'assessore ha assicurato che le altre periferie della città di Napoli non verranno trascurate: ''L'università a Scampia si farà e forse faremo anche qualcosa in più.''' Soddisfatto anche l'assessore regionale ai Lavori Pubblici, Edoardo Cosenza, che all'avvio dei lavori del nuovo plesso era preside della facoltà di Ingegneria della ''Federico II''. ''E' evidente che questo quartiere tra dieci anni sarà diverso'', ha detto Cosenza. Per il rettore della ''Federico II'', Massimo Marrelli, questo progetto, ora nella fase conclusiva, potrà contribuire addirittura a cambiare il volto della città perché ''si ritroveranno a lavorare insieme i ricercatori di grandissime imprese con quelli dell'Università. Una tale concentrazione può cambiare il futuro della città ''. Le prime lettere di intenti delle aziende, ha assicurato Marrelli, sono già arrivate.