26/09/2016 - «Ritrovarci qui dà il senso di quanto l'eredità di Giancarlo Siani sia viva: la sua presenza è vitale», dice il direttore del Mattino, Alessandro Barbano, in apertura dell'incontro, nella sede del giornale, dedicato al cronista ucciso dalla camorra trentuno anni fa.
È il giorno della memoria, nel nome del giornalista simbolo della voglia di riscatto dell'intera comunità cittadina. Un murales per ricordarlo è stato inaugurato questa mattina nel luogo in cui il giovane cronista fu ucciso 31 anni fa, in via Romaniello, nei pressi di piazza Leonardo a Napoli. A realizzarlo i ragazzi del collettivo milanese Orticanoodles, contattati dall'Osservatorio sulla creatività urbana Inward. L'inizio e tutte le fasi del lavoro sono state riprese da Sergio Siano, di Newfotosud, e sintetizzate in un video. Ne è venuto fuori un grande disegno, un murales realizzato in due sole tonalità - grigio seppia e verde - che corre lungo il muro di cinta di fronte al palazzo nel quale il giornalista ha vissuto i suoi 26 anni ed è stato ammazzato. A seguire la cerimonia alle rampe Siani, organizzata dal Comune, con il sindaco Luigi de Magistris, l'assessore regionale al lavoro Sonia Palmieri, magistrati e avvocati, rappresentanti delle forze dell'ordine e della società civile.
In campo anche l'Ordine dei Giornalisti della Campania con il presidente Ottavio Lucarelli, l'associazione «Giancarlo Siani», l'Università Suor Orsola Benincasa. «Questa giornata è dedicata a Giancarlo, ma anche a tutte le vittime innocenti, e anche ai giornalisti perché ancora continuano le minacce», afferma Lucarelli. Oggi viene ricordata, a Portici, anche Teresa Buonocore, e al Mattino partecipano alla cerimonia i parenti di famiglie colpite dal lutto. «Abbiamo anche altri 10 colleghi giornalisti, che lavorano sotto tutela», aggiunge Lucarelli.
«Non solo la camorra non è scomparsa, ma ha cambiato volto», interviene Barbano, sottolineando la «fascinazione dannata di questa subcultura» che colpisce i giovani. Ma in questa occasione vincono i modelli positivi. «Potremmo essere tutti Giancarlo Siani», scrive uno studente. Sì, perché all'incontro organizzato al Mattino, nella sala Siani, dedicata al cronista, in Chiatamone 65, ci sono i ragazzi delle scuole che hanno letto il testo «Fatti di camorra» (IODedizioni) e scritto articoli su vicende di cronaca cittadina. Le loro riflessioni sono toccanti.
In sala Paolo Siani, fratello di Giancarlo e presidente della Fondazione Polis, l'assessore regionale al Lavoro Sonia Palmeri, l'assessore comunale alla Cultura Nino Daniele, il vicario episcopale don Tonino Palmese. Modera gli interventi il presidente del Comitato Scientifico della Fondazione Polis Geppino Fiorenza. Prende la parola il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti, Enzo Iacopino: «con Paolo, fratello di Giancarlo, sono stato ieri dal Santo Padre», ed è stata l'occasione per dare a Papa Francesco una edizione speciale degli articoli di Siani. «Lì c'è il senso di colpa dell'Ordine dei giornalisti nei suoi confronti. Ma io sono stanco di incontrare ogni giorno tanti Giancarlo Siani. La solidarietà deve essere concreta», sostiene Iacopino.
In relazione alla rassegna stampa realizzata sulla morte di Siani, presentata al Mattino, e alle riflessioni degli studenti, interviene il giornalista e scrittore Gigi Di Fiore, che chiarisce anche com'è cambiato il mestiere del cronista. «L'amore di Giancarlo per la sua professione diventa la fine della morte e la produzione di senso la ritroviamo tutta in questi articoli», afferma il saggista Marcello Ravveduto. Poi la consegna della borsa di studio agli allievi della Scuola di Giornalismo dell'Università Suor Orsola Benincasa, diretta da Marco Demarco, che afferma: «Siani è stato un personaggio molto moderno, di testimonianza, perché non basta dire le cose». Premiati due praticanti, Carolina Mautone ed Erminia Moccia, oltre agli studenti delle scuole Daniela Sartuno (liceo Vico), Lucio Jawaradana (Siani-Pietravalle), Rossella Esposito (Siani di Casalnuovo), Chiara Di Lello (liceo Genovesi), Benedetta Scamardella (istituto Galiani), Ilaria Filipponi (liceo Umberto), Andrea Andolfi (liceo Pansini).
L'attenzione si sposta in via dei Mille, al Pan, dove, nell'ambito del Festival Internazionale di Giornalismo Civile "Imbavagliati", ideato da Désirée Klain, si svolge un incontro sulla drammatica vicenda di Giulio Regeni, con protagonisti Beppe Giulietti e il procuratore Armando D'Alterio. Ancora: la messa ai Salesiani del Vomero, celebrata da don Tonino Palmese; sempre al Pan, inaugurazione della Mostra «Ri-Scatti» su Giancarlo e, in chiusura, la presentazione del libro «Il contrario della paura», Mondadori editore (strade blu), con Franco Roberti, Alessandro Barbano, Domenico Ciruzzi, Geppino Fiorenza, Isaia Sales e l'assessore Nino Daniele.