11/11/2015 - "Avvertivo un'acuta nostalgia di ritrovarvi. E vi ritrovo in tanti a condividere qualche minuto di meditazione mattutina.
Farò alcune considerazioni molto rapide, la prima è questa: io considero il controllo di legalità nel nostro paese un bene per le persone oneste. Considero il controllo di legalità una funzione essenziale in un paese democratico e quindi il controllo di legalità per le persone perbene è un vantaggio, non è un fastidio. E dunque io sostengo pienamente l'azione della magistratura. Invito la magistratura ad andare avanti con estremo vigore, possibilmente in tempi rapidi, perché le persone perbene sono interessate a che si accendano i riflettori su tutte le vicende della vita pubblica. Viviamo un momento nel quale i cittadini italiano hanno il diritto di sentirsi rappresentati da persone perbene. Ovviamente quello che in Italia è andato crescendo sono gli effetti collaterali che riguardano tutto quello che poi fa seguito ad un'iniziativa giudiziaria, e cioè l'ormai consolidata abitudine al massacro mediatico delle persone e delle istituzioni. Questo sta diventando un segno di barbarie nel nostro paese e di oltraggio permanente allo Stato di diritto e alla Costituzione Italiana, ma questo è un altro discorso. Io ritrovo la mia funzione benefica e socialmente apprezzabile anche in questo. Devo dire la verità che c'è in molti organi di stampa ed in alcune pagine colorate come Topolino … ma questo è un grande tema da dover trattare: il rapporto fra diritto della persona, sistema giudiziario e sistema dell'informazione del nostro paese. La mia opinione è che per troppi anni abbiamo fatto finta di non vedere che sta crescendo una realtà mostruosa in Italia fatta di oltraggio alla dignità delle persone e di totale perdita di valori costituzionali fondamentali. Ribadisco – per quello che riguarda questa vicenda – il mio totale sostegno alla magistratura e alla sua azione. Essendo più di chiunque interessato ad un chiarimento su tutte le vicende, non solo quelle che riguardano la vita pubblica del nostro paese e della mia attività.
La seconda considerazione è questa: io sono parte lesa, io e l'istituzione che rappresento. Combatteremo in maniera ferma nei confronti di chiunque oserà nei prossimi giorni gettare ombre sulla correttezza e sulla trasparenza dei nostri comportamenti. Noi siamo parte lesa e ci rivarremo nei confronti di chiunque offenderò la dignità delle istituzioni e delle nostre persone. Leggo dalle vostre cronache di un signore di nome Manna. Io non sono a conoscenza di nulla. Non so chi sia, non so che faccia, non so dove viva. Nessuno, in nessuna sede né pubblica né privata mi ha mai fatto cenno a questa persona. Per questo noi siamo parte lesa e ci tuteleremo."