03/04/2013 - "Per garantire sicurezza e trasparenza alla filiera bufalina occorre puntare sulla tracciabilità totale."
Così Daniela Nugnes, consigliere del presidente Caldoro per l'Agricoltura, al termine dell'incontro che si è svolto oggi in assessorato e a cui hanno preso parte i rappresentanti di Coldiretti, Cia, Confagricoltura, Confindustria, Confartigianato, Cna, Assolatte e Consorzio di tutela della mozzarella di bufala campana Dop.
"Se non mettiamo a regime un sistema di tracciabilità di filiera - prosegue - che comprenda non solo gli allevamenti, ma anche il sistema di raccolta del latte e la successiva trasformazione e che possa garantire la provenienza esclusivamente dall'area Dop del latte utilizzato, non possiamo parlare di effettiva trasparenza delle produzioni della mozzarella di bufala a marchio.
"Abbiamo un vantaggio. A Roma si sta parlando di una proroga all'entrata in vigore del decreto che prevede la separazione degli stabilimenti, e di una deroga al divieto di poter produrre altri formaggi bufalini per quei trasformatori che lavorano esclusivamente latte di bufala Dop. Questo è in piena condivisione di intenti con l'assessorato che, proprio nel corso dei tavoli tecnici che, è bene ricordarlo, si stanno susseguendo dagli inizi di febbraio, aveva individuato la necessità che nei caseifici dove è presente solo latte di bufala idoneo alla lavorazione di mozzarella di bufala Dop potesse essere possibile produrre anche altri formaggi o preparati alimentari a base di latte di bufala. Abbiamo, quindi, il tempo di mettere a regime una tracciabilità che proprio i produttori e i trasformatori mi chiedono con forza.
"Il metodo per fare tutto questo - dice ancora la Nugnes - lo abbiamo individuato, ma visto che il 7% della produzione di mozzarella di bufala Dop è realizzato nel basso Lazio e l'1% tra Foggia e Venafro, resta da stabilire chi dovrà gestire il sistema di tracciabilità. A tale proposito, ho chiesto ai rappresentanti presenti al tavolo di avanzare le loro proposte già nell'incontro che convocherò per la prossima settimana. Senza dimenticare che, proprio al ministero, abbiamo intenzione di chiedere che la tracciabilità diventi capillare e non legata esclusivamente alla produzione di latte bufalino.
"Occorre riguadagnare reputazione e credibilità agli occhi dei consumatori perché non è giusto che un intero comparto, considerato uno dei fiori all'occhiello dei prodotti campani, debba pagare per colpa di pochi", conclude la Nugnes.