Con la pubblicazione sul Burc di oggi dell’avviso pubblico rivolto agli Ambiti Territoriali, entra nella fase operativa il programma I.T.I.A. (Intese Territoriali di Inclusione Attiva), della Regione Campania che mette in campo misure a sostegno delle persone svantaggiate e a rischio esclusione, in complementarietà con la misura nazionale del REI (Reddito di Inclusione).
Complessivamente vengono stanziati 60 milioni di euro (ripartiti per Ambito Territoriale sulla base anche della popolazione residente) finalizzati a:
- servizi di supporto alle famiglie: 25.5 milioni;
- percorsi di empowerment: 20.2 milioni;
- tirocini per l’inclusione sociale: 14.3 milioni di euro, di cui 6.5 milioni rivolti esclusivamente a persone con disabilità.
Soggetti attuatori di ogni singolo I.T.I.A. sono i partenariati composti, oltre che dagli Ambiti Territoriali in qualità di capofila, dagli enti del terzo settore, soggetti promotori di tirocini finalizzati all’inclusione sociale, dagli istituti scolastici, soggetti accreditati per l’erogazione di servizi di empowerment (percorsi formativi e/o servizi di sostegno orientativo), dai sindacati e dalle associazioni datoriali di categoria.
Ogni progetto I.T.I.A. realizza un Centro Territoriale di Inclusione (uno per Ambito Territoriale)per erogare servizi di sostegno a persone e famiglie svantaggiate, in condizioni di vulnerabilità e fragilità sociale secondo le tre misure previste dai finanziamenti (servizi di supporto alle famiglie, percorsi di empowerment, tirocini per l’inclusione sociale). Nell’erogazione delle misure di sostegno sarà data priorità a persone con disabilità, giovani e donne.
“Oggi parte un’iniziativa molto importante sul versante delle politiche sociali: con gli I.T.I.A., le misure a sostegno dei più deboli e delle persone svantaggiate diventano iniziative concrete per il reinserimento attivo dei soggetti coinvolti nei programmi di aiuto”, afferma l’assessore regionale alle Politiche Sociali, Lucia Fortini. “La Regione Campania investe risorse a sostegno dei più deboli, coinvolgendo il terzo settore, gli enti locali, le imprese e organizzazioni sociali. Vogliamo, in questo modo, promuovere un modello di welfare moderno, vicino e attento alle esigenze del territorio, dove tutti possono e debbono avere un’opportunità”, conclude l'assessore Fortini.