01/11/2015 - Novanta statue di donne e uomini, dei e guerrieri che per anni avevano accolto i visitatori nel grande atrio che dà accesso al Museo Archeologico di Napoli. Poi, come stelle del cinema sul viale del tramonto, un giorno del 1995 erano state accantonate, rimanendo in ombra per vent’anni, divenute improvvisamente tesori nascosti. Ora questi “Beni culturali invisibili” tornano alla luce del sole e potranno essere ammirati dai visitatori in una grande teca di vetro che è stata posta nel giardino settentrionale del Museo Nazionale.
La riscoperta avviene grazie alla collaborazione di Fondazione Telecom Italia che ha sostenuto il “Progetto “Storage – Beni culturali invisibili”, contribuendo a gran parte dell’impegno che è stato necessario per portarlo a termine. Un momento che segna anche una nuova collaborazione tra pubblico e privato per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale.