Un concerto, un racconto o un’immagine per evocare emozioni e stimolare pensieri. È questa l’essenza (e il claim) del Ravello Festival 2012. Complice il ricordo di ospiti illustri che nel paesino a picco sul mare hanno trascorso un pò del loro tempo. La memoria è il filo conduttore di quest’anno. Fino all’otto settembre.
Un’intera estate in compagnia delle sculture di Igor Mitoraj. Memoriae appunto. Creature monumentali dal piazzale dell’Auditorium Oscar Niemeyer fino a Piazza Duomo. E poi un’installazione esclusiva a Villa Rufolo, ideata da Fabrizio Ferri e costruita intorno ad un’unica immagine evocativa. Gli anni settanta, invece, sono protagonisti di Video Medium Intermedium, la mostra di video d’artista, direttamente dalle collezioni dell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia.
Tra i grandi eventi, in prima assoluta c’è il cineconcerto di The Artist. Live, quindi, le musiche del film premio Oscar 2012, curate dall’Orchestra italiana del cinema. Per il ciclo di incontri con gli autori, arrivano a Ravello Carlo Verdone, Ludovico Einaudi e Paolo Fresu, Eleonara Abbagnato, per citare alcuni nomi. In programma galà di danza, concerti all’alba e spettacoli mai visti primi.
Da segnare in agenda gli appuntamenti con Peppe Servillo e Fabrizio Bosso, Elio, Gino Paoli. Non manca Ron con uno speciale dedicato all’amico Lucio Dalla.
Ecco rinnovato, come da tradizione, l’incontro con quell’ozio creativo tanto caro a Ravello. Che impregna piazze e vicoletti, stradine in salita e ville da mille e una notte. E che fatto perdere la testa a Richard Wagner e Arturo Toscanini, come pure a Mirò. Senza tralasciare le follie creative di Andrè Gide, Paul Valery, Greta Garbo, Igor Strawinsky, Steve Jobs e company. Un pout pourri di nomi e fantasia che ha scelto Ravello per i suoi giorni migliori.