06/11/2017 - "Affrontare il tema delle comunità impegnate quotidianamente nella lotta alle dipendenze patologiche è un'esigenza reale della Regione Campania. Stiamo mettendo ordine nel settore delle fasce soprattutto giovanili che soffrono di tossicodipendenza o di dipendenza da gioco. Negli anni passati sono state accreditate strutture senza requisiti. Ci sono beni non negoziabili a cominciare dalla dignità degli esseri umani. Per questo dico che nel mondo del terzo settore a volte si è diventati clienti di qualcuno, magari per avere il contributo o la sede.
Oggi serve un doppio lavoro: pretendere dalle strutture private i requisiti professionali di qualità per le attività terapeutiche e aggiornare le tariffe. Ho partecipato al Convegno "Le Comunità di accoglienza e le nuove complessità delle dipendenze patologiche", organizzato dall'Associazione Cearc, presso l'Auditorium della Regione Campania al Centro Direzionale di Napoli, per una testimonianza innanzitutto personale oltre che per il mio ruolo politico e istituzionale. Ma in questo campo serve anche l'impegno dei Comuni ai quali spetta la competenza sulle politiche sociali. Servono scelte impegnative non solo per la parte sanitaria, che è minore, ma per la parte di disagio serve l'intervento socio-sanitario. Se ci sono comuni che non investono un euro, il problema rimane irrisolvibile.
Quindi ora dobbiamo chiudere le operazioni per l'accreditamento, va fatto entro l'anno. Stringiamo i tempi per l'aggiornamento delle rette e il calcolo del fabbisogno non voglio che si metta in piedi alcuna commissione: prendiamo la media delle tariffe di Emilia, Veneto, Toscana e Lombardia e da quelle ricaviamo le tariffe medie. In più eroghiamo i cinque milioni di euro a disposizione che per le strutture, per l'aggiornamento professionale e le attrezzature tecniche necessarie per farle crescere. Quindi diremo con onestà intellettuale quello che possiamo fare e quello che non possiamo fare per problemi di bilancio."