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La Rete IMA (Infarto Miocardico Acuto)

Presentazione della rete cardiologica per l'infarto in Regione Campania

La medicina moderna si basa sulla promozione e la validazione (sperimentale e clinica) di nuove cure che, una volta dimostrata l’efficacia (medicina delle evidenze) vengono proposte come nuovo standard. A loro volta i sistemi sanitari, quando richiesto, devono essere preparati a rivedere e modificare i propri assetti organizzativi, onde rendere praticabili i nuovi standard, anche in un’ottica di efficientamento della spesa.

Il D.M. n. 70/2015 ha rinnovato gli standard di riferimento circa l’assistenza ospedaliera sollecitando al punto 8.2 l’attuazione di Reti ospedaliere per le patologie complesse tempo dipendenti - per le quali, cioè, la tempestività delle cure è un fattore indispensabile a migliorare il risultato. Il modello prescelto è quello “Hub and Spoke”, che prevede che ad una determinata soglia di complessità si trasferisca la sede dell’assistenza dal territorio, o da una unità ospedaliera periferica, direttamente ad unità centrali di riferimento ad elevata complessità organizzativa (Hub). Le unità periferiche (Spoke) non vengono espropriate, né sotto il profilo professionale né culturale, in quanto partecipano alla gestione globale del paziente, garantendone la selezione, l’invio e la ripresa in carico per il follow-up in cronico. Tale complementarietà è in grado di conciliare due esigenze tra loro apparentemente contrastanti: la necessità di concentrare i servizi, onde garantire qualità tecnica, con la loro diffusione, che facilita l’accesso alla cura.

In una concezione unitaria dei servizi sanitari (in questo caso, soccorso territoriale e rete ospedaliera) ed in un contesto di equità ed omogeneità di accesso alle prestazioni, tale modello deve intuitivamente poter contare su assetti organizzativi dettagliatamente predisposti, ottimamente funzionanti e ad ampia copertura regionale. La Regione Campania ha recepito il mandato definendo in primis, con il DCA n. 29/2013, il protocollo clinico-organizzativo della Rete per l’Infarto Miocardico Acuto (ReteIMA), ritenuta a buona ragione la “madre delle reti tempo-dipendenti” (le altre sono la Rete-Ictus e la Rete-Trauma).

Dal 2016 ha preso il via la sua progressiva attuazione, che comporta obbligatoriamente la revisione dei rapporti tra i professionisti per l’obiettivo primario di una integrazione, in continuità, dell’intero processo. Utilizzando strategie diagnostico-terapeutiche comuni, modulate sia sul profilo di rischio del paziente che sulle risorse strutturali e logistiche disponibili, i medici sono chiamati ad acquisire maggiori competenze professionali e maggiori responsabilità. Si pensi in primis al Medico del 118, che sostituisce la funzione classica di primo soccorso e trasporto dell’assistito all’ospedale più vicino con quella di erogatore, una volta che la diagnosi sia stata confermata, di cure condivise, già mentre trasporta il paziente, questa volta all’ospedale più appropriato.