Il Consiglio Regionale della Campania, nella seduta del 13 marzo 2002, ha approvato la legge di riforma del trasporto pubblico locale. La Giunta Regionale aveva deliberato il disegno di legge sulla materia il 20 aprile 2001. Il testo era stato poi modificato e approvato dalle Commissioni consiliari competenti prima di essere discusso in aula per l'approvazione definitiva.
132 aziende, oltre 16 mila addetti, milioni di utenti. Una legge di grande importanza che interessa tutte le modalità di trasporto pubblico (terrestre, aereo e marittimo), 132 aziende, di cui 9 pubbliche, 16 mila e 500 addetti e milioni di cittadini destinatari finali dei servizi. Un settore che in Campania ha un valore complessivo di circa 2.000 miliardi di lire.
Il superamento di un ritardo. Una riforma significativa e attesa, con la quale è stato possibile superare una situazione, ereditata dal passato, che ha visto la Campania come unica Regione, tra quelle a statuto ordinario, a non aver dato attuazione al decreto legislativo n. 422 del 1997, con il quale si è riformata la normativa nazionale sul trasporto pubblico locale.
Il trasferimento di funzioni alle Province e ai Comuni. Con la legge si attua un esteso trasferimento di funzioni dalla Regione alle Province e ai Comuni per ciò che concerne l¿amministrazione e la programmazione dei servizi di trasporto. Prende così corpo un assetto delle competenze che consente alla Regione di svolgere funzioni di indirizzo, programmazione e controllo. Anche nel campo dei trasporti si realizza così un significativo esempio di federalismo e di sussidiarietà.
Gli obiettivi di fondo. Con l'approvazione della legge si compie un significativo passo in avanti nel riassetto istituzionale, nel governo e nella programmazione dei servizi di trasporto della Campania. Un contributo importante verso il miglioramento della qualità e la quantità del trasporto, il potenziamento della mobilità di passeggeri e merci, la riduzione dei costi e dell'inquinamento ambientale.