08/02/2012 - L'assessore all'Ambiente della Regione Campania Giovanni Romano, ha incontrato oggi i rappresentanti del Consorzio di Bonifica del Basso Volturno e dell'Arpac e i sindaci dei comuni di Acerra, Comiziano, Marigliano, Nola, Palma Campania, Sant'Anastasia, Saviano e Somma Vesuviana sul problema dei Regi Lagni.
Nel corso dell'incontro si è discusso delle tematiche che affliggono da anni gli alvei borbonici, dal trasporto dei reflui, alla tenuta degli argini, al quadro delle competenze amministrative dei vari enti coinvolti.
"La complessità della situazione - ha detto Giovanni Romano - ha reso opportuno la creazione di una cabina di regia interistituzionale: è emersa la necessità di interessare tutti gli assessorati regionali competenti, ossia quello ai Lavori pubblici, quello all'Agricoltura e, naturalmente, quello all'Ambiente e di attivare un coordinamento anche con i sindaci, il Consorzio di Bonifica, l'Arpac, le autorità sanitarie, le forze di polizia e gli altri enti coinvolti per garantire una effettiva soluzione al problema in vista della realizzazione del Grande progetto Regi Lagni."
Tre le questioni che, secondo Romano, vanno affrontate subito: "L'attivazione di un tavolo presso il ministero dell'Ambiente per verificare se c'è la possibilità di una semplificazione giuridica per il trattamento e il riutilizzo del materiale 'trasportato' dai canali; l'individuazione delle procedure, per rideterminare la tipologia dei corpi idrici (considerato che la funzione che oggi svolgono gli alvei è profondamente diversa da quella per la quale furono creati); la mappatura completa degli scarichi abusivi."
L'assessore regionale all'Ambiente ha ringraziato "il procuratore di Nola Paolo Mancuso per aver dato alle istituzioni l'input giusto" e ha confermato che si farà carico di un coinvolgimento dell'assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza e del consigliere all'Agricoltura, Vito Amendolara e di informare dell'iniziativa i consiglieri regionali Paola Raia e Carmine Mocerino, che hanno già assicurato la disponibilità a sostenere l'iniziativa nell'ambito delle proprio competenze, e tutti gli altri esponenti istituzionali del territorio.
"Il nodo da cui partire è proprio quello della definizione delle competenze di ciascun ente per individuare un modello di azione sinergica delle forze esistenti sul territorio sulla base del principio della sussidiarietà istituzionale. Un modello funzionale - ha detto Romano - che potremmo poi replicare anche in altre aree che vivono problemi analoghi."