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Sviluppo sostenibile

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Nel Rapporto ”Our Common Future” pubblicato nel 1987 dalla Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo (Rapporto Brundtland), lo Sviluppo Sostenibile, viene definito una forma di sviluppo economico che «soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri». Vale a dire: il perseguimento di uno sviluppo economico che guardi al benessere generale, sociale ed alla salvaguardia dell’ambiente. 

Nel 2001, l'UNESCO ha ampliato il concetto di sviluppo sostenibile indicando che «...la diversità culturale è necessaria per l'umanità quanto la biodiversità per la natura (...) la diversità culturale è una delle radici dello sviluppo inteso non solo come crescita economica, ma anche come un mezzo per condurre una esistenza più soddisfacente sul piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale»

 

 

Da dove siamo partiti

1972 - Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente umano.

1980 - IUCN 1980, Strategia Mondiale per la Conservazione.

1987 - Rapporto della Commissione mondiale su ambiente e sviluppo: il nostro futuro comune.

1992 - Conferenza delle Nazioni Unite sull'ambiente e lo sviluppo (UNCED), Vertice della Terra - Rio de Janeiro, Brasile.

  • L’Agenda 21 è il Documento programmatico approvato da 183 governi rappresentati alla Conferenza delle Nazioni Unite sull’ambiente e lo sviluppo (Rio de Janeiro, giugno 1992), che costituisce un piano d’azione volto a perseguire, su scala mondiale, l’obiettivo dello sviluppo sostenibile, allo scopo di armonizzare le esigenze della crescita economica con il rispetto dell’ambiente ed un consumo più moderato delle risorse non rinnovabili.

           - Quinto programma ambientale della Comunità europea: verso la sostenibilità 1992/2000.

1993 Avvio lavori Commissione Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile (CSD);

            L'Italia avvia il "Piano Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile".

1994 - Conferenza internazionale su popolazione e sviluppo UNFPA – Cairo Egitto;

            - Carta delle Città Europee per uno sviluppo durevole e sostenibile  -  Carta di Aalborg.

1995 - Quarta conferenza mondiale sulle donne ONU – Pechino - Cina.

1996 - 2ª Conferenza Europea sulle Città Sostenibili . Lisbona.

1997 - Protocollo di Kyoto;

            - Sessione speciale dell'Assemblea Generale per la revisione e la valutazione dell'attuazione dell'Agenda 21 (Rio+5) - New York USA 1997.

2000 - Dichiarazione del Millennio “Millenium Development Goals (MDGs);

            - Conferenza Europea sulle Città Sostenibili - Hannover.

2001 - VI Piano d’Azione Ambientale 2002/2010 dell’UE – Ambiente 2010 : il nostro futuro, la nostra scelta.

2002 - Conferenza internazionale sui finanziamenti per lo sviluppo – Monterrey;

            - Strategia di sviluppo sostenibile dell'UE (SDS UE);

            - Vertice Mondale sullo Sviluppo sostenibile- Johannesburg - Sud Africa.

2006 - Aggiornamento Strategia di sviluppo sostenibile dell'UE.

2008 - II Conferenza Internazionale sul finanzamento e lo sviluppo – Doha Qatar.

2010 - Strategia”EUROPA 2020” per una crescita intelligente e sostenibile e inclusiva;

            - Summit ONU sui Millenium Development Goals (MDGs).

2012 -Conferenza Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile (RIO+20) – Rio de Janeiro - Brasile.

2013 - Evento speciale dell’ONU sui Millenium Development Goals (MDGs);

            - Avvio lavori forum politico di Alto Livello sullo Sviluppo Sostenibile HLPF;

            - Programma d’azione per l’ambiente fino al 2020 Vivere bene, entro i limiti del nostro pianeta – Decisione n.1386/2013 UE.

2015 - Summit per l’adozione dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile;

  • L’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile  è un programma d'azione globale, di grande rilievo  finalizzato a cancellare  la povertà, a proteggere il nostro pianeta e a garantire il benessere  e la pace, adottato, con voto unanime, con la risoluzione 70/1 del 15.9.2015, denominata "Trasformare il nostro mondo. L'Agenda per lo sviluppo sostenibile", dai 193 Paesi membri dell’ONU;
  • Entro il 2030 gli Stati si sono impegnati a raggiungere i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile - Sustainable Development Goals (SDGs), in essa contenuti. 
    1. ​Porre fine alla fame. Sconfiggere la povertà;
    2. Raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un'agricoltura sostenibile;
    3. Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età;
    4. Fornire un'educazione di qualità, equa ed inclusiva, e opportunità di apprendimento permanente per tutti;5. 
    5. Raggiungere l'uguaglianza di genere ed emancipare tutte le donne e le ragazze;
    6. Garantire a tutti la disponibilità e la gestione sostenibile dell'acqua e delle strutture igienico sanitarie;
    7. Assicurare a tutti l'accesso a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni;
    8. Incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un'occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti;
    9. Costruire un'infrastruttura resiliente e promuovere l'innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile;
    10. Ridurre l'ineguaglianza all'interno di e fra le nazioni;
    11. Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili;
    12. Garantire modelli sostenibili di produzione e di consumo;
    13. Promuovere azioni, a tutti i livelli, per combattere il cambiamento climatico;
    14. Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile;
    15. Proteggere, ripristinare e favorire un uso sostenibile dell'ecosistema terrestre, gestire sostenibilmente le foreste, contrastare la desertificazione, arrestare e far retrocedere il degrado del terreno e fermare la perdita di diversità biologica;
    16. Promuovere società pacifiche e inclusive per uno sviluppo sostenibile, garantire a tutti l'acceso alla giustizia e creare istituzioni efficaci, responsabili ed inclusive a tutti i livelli;
    17. Rafforzare gli strumenti di attuazione e rinnovare il partenariato mondiale per lo sviluppo sostenibile.
  • Gli obiettivi del 2030 sono a loro volta suddivisi in 169 ‘target' o traguardi specifici, tra loro interconnessi e indiscindibili, che rappresentano l’attuale quadro di riferimento per lo sviluppo sostenibile, inteso come uno sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la capacità delle future generazioni di soddisfare i propri,  raccordando tra loro la crescita economica, l'inserimento sociale e la tutela dell'ambiente.
  • Nello stesso anno in cui è stata adottata l'Agenda 2030, sono stati approvati altri importanti accordi mondiali ad essa collegati  il Piano d'azione di Addis Abeba della terza conferenza internazionale sul finanziamento dello sviluppo, il quadro di Sendai per la riduzione del rischio di catastrofi 2015-2030 e l'Accordo di Parigi nell'ambito della convenzione quadro dell’ONU sui cambiamenti climatici.

2019 - Cop25: la Conferenza ONU sui cambiamenti climatici.

 

La Regione Campania – Azioni

La Regione partecipa al Green City Network per la condivisione delle policy e delle misure attivabili per realizzare cambiamenti in direzione sostenibile nelle città italiane che prediligano soluzioni avanzate, dalla bioedilizia alle tecnologie bioclimatiche, quelle a basso consumo energetico, ai processi circolari di gestione delle risorse, alla mobilità sostenibile, per abbattere le emissioni di gas serra e l’inquinamento dell’aria.

  • Agricoltura
  • Riqualificazione urbana
  • Abitare sostenibile
  • Mobilità Sostenibile 
  • Smart mobility nelle aree interne della Campania – Progetto “Borgo4.0” – La Regione Campania ha  approvato il Piano strategico di sviluppo  della  Piattaforma  tecnologica  per  la  mobilità  sostenibile  e  sicura  “Borgo  4.0”- Il Piano  rappresenta il coordinamento tra strategica di azioni di ricerca e sviluppo, di innovazione tecnologica, sperimentazione di nuovi modelli e di nuove tecnologie della mobilità. “Borgo 4.0” coinvolge 54 imprese, le cinque università campane con i centri di ricerca pubblici ed il Cnr, in un piano complessivo di investimenti di oltre 76 milioni di euro, di cui  27 milioni di euro di cofinanziamento privato delle imprese.

 

Cos’è l’economia circolare

L’economia circolare è un modello di produzione e consumo che ha in se la condivisione, il prestito, il riuso, la riparazione, il ricondizionamento dei beni disponibili il più a lungo possibile e, solo a fine vita, il recupero e riciclo dei materiali come nuova materia prima. Allungando il ciclo di vita dei prodotti si concorre ad una produzione minima di rifiuti. Una volta che il prodotto ha concluso la sua funzione i materiali che lo compongono vengono, laddove è possibile, reintrodotti, nel ciclo economico. Ciò permette il riutilizzo continuo all’interno del ciclo produttivo generando ulteriore valore.

Dall’esigenza  facilitare gli Stati, le imprese ed  i consumatori europei ad attuare il passaggio verso un'economia più circolare, la UE, il 2 dicembre 2015 ha adotatto il Piano sull'economia circolare. La sua redazione scaturisce anche dalla consapevolezza che l’odierno sistema di produzione-consumo, unitamente alla crescita della popolazione mondiale, sta aumentando la richiesta di materie prime, sta producendo una crescente diminuzione della loro disponibilità. Tutto ciò oramai non è più sostenibile. Il 4 marzo 2019 è stata pubblicata la relazione sullo stato di attuazione.

 

La Regione Campania – Azioni

Legge Regionale n. 14 del 26 maggio 2016 – Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti e dell’economia circolare:

  • art. 2 "la Regione Campania riconosce la validità dei principi dell'economia circolare"
  • art. 3 "la Regione Campania persegue attraverso azioni concrete la realizzazione di un modello di economia circolare".

Accordo Ministero dell’ Ambiente – Regione Campania prot.12172 dell’11.12.2018.

“Tavolo sull’economia circolare” – su Coordinamento degli Assessorati Ambiente e Sviluppo Economico ed alla Ricerca, partecipato dalle Università campane, dal CNR e dalle Organizzazioni Produttive per la condivisione di strategie e programmi di interesse regionale.

Milano – Spazio Campania: confronto su economia circolare e sviluppo sostenibile.

Spazio Campania – “Colombo” :soluzione innovativa raccolta porta a porta e stradale.

 

Cos’è la Bioeconomia

La bioeconomia, la cui Strategia europea è stata approvata nel 2018, si collega all’economia circolare e allo sviluppo sostenibile. Fonda i suoi obiettivi sulla:

  • valorizzazione delle risorse naturali;
  • diminuzione delle pressioni sull’ ambiente;
  • innalzamento dell'uso di prodotti rinnovabili e sostenibili;
  • ripristino ed ottimizzazione delle funzioni e la biodiversità degli ecosistemi;
  • promozione di abitudini alimentari ed una produzione primaria sostenibili che generano meno rifiuti.

La Strategia dell’Italia 20 aprile 2017, è indirizzata:

  • all’aumento la produzione sostenibile di risorse biologiche rinnovabili,
  • alla conversione di sottoprodotti e rifiuti organici in nuovi prodotti a valore aggiunto;
  • all’ offerta un’idea condivisa sulle opportunità economiche, sociali ed ambientali sulle sfide connesse all’attuazione della bioeconomia italiana.

 

La Regione Campania – Azioni