"Come ampiamente prevedibile, oltre a fenomeni di ordinario opportunismo e di posizionamento correntizio, è venuta fuori, puntuale come il destino, una campagna di confusione e di aggressione mediatica costruita sul nulla. Perfino una mia espressione di stima e di ammirazione per la signora Agnese, e per la sua immagine di sobrietà, di eleganza e di umanità, è stata volgarmente strumentalizzata.
Ribadisco la mia vicinanza umana a Matteo Renzi e il mio pieno sostegno in questo momento difficile. Un sostegno tanto più convinto, di fronte a decisioni assunte da lui e dal suo governo a sostegno della Campania. Ho detto, e riconfermo, che dobbiamo gratitudine a un premier che – come nessuno mai – ha avuto sensibilità per aiutarci ad affrontare le tante drammatiche emergenze del nostro territorio.
Credo che dobbiamo combattere con determinazione, nella fase che si apre anche per il Pd, l’antica e irresponsabile abitudine del tiro a bersaglio sul segretario. Avremo bisogno di rigore, di serietà, di spirito unitario per affrontare problemi che riguardano il futuro del Pd e anche – ad esso intrecciato – il futuro della democrazia nel nostro Paese.
Oggi, di fronte a un risultato referendario di portata enorme, è nostro dovere riflettere in modo rigoroso, e non consolatorio, sulle ragioni profonde che hanno spinto la maggioranza degli italiani verso il No. E’ nostro dovere farlo, con spirito di libertà e di autonomia intellettuale, per riprendere il nostro cammino e recuperare, come è del tutto possibile, i consensi perduti, un rapporto di sintonia con il Paese, e un comune sentire con le giovani generazioni. Buon lavoro a Matteo e a tutti noi".