Sicurezza e qualità dei prodotti agro-alimentari. È questo l’obiettivo del metodo di analisi da utilizzare per la tracciabilità del latte al termine della catena di produzione della mozzarella, evidenziando l’eventuale presenza di latte di provenienza diversa rispetto a quello di bufala mediterranea ed il ricorso a latte o cagliate congelate.
Si tratta del “Dna-Barcode”, un codice a barre genetico con cui ottenere un nuovo tipo di catalogazione e definizione degli organismi viventi, attraverso una sequenza di DNA, proprio come un codice a barre nei supermercati definisce uno specifico prodotto. Si potranno così identificare razze e depositare le relative informazioni genetiche.
Il tutto finalizzato alla tutela e sicurezza sia dei consumatori sia di un settore di produzione trainante della nostra regione.