La storia
Nel 2004, la Regione Campania, d’intesa con il MIUR, ha promosso la nascita del distretto tecnologico sull’ingegneria dei materiali polimerici e compositi sulla base di due fattori: la localizzazione geografica ed il dominio scientifico.
Lo studio di fattibilità condotto da McKinsey, ha confermato che la ricerca Campana, pubblica e privata, sull’Ingegneria dei materiali polimerici e dei compositi a matrice polimerica occupa un posto di assoluto rilievo a livello nazionale e internazionale. Questa valutazione si basa su tre elementi: il numero significativo di ricercatori presenti sul territorio (circa 500 ricercatori, di cui il 65% in strutture pubbliche), la rilevanza delle pubblicazioni campane (circa 25% degli articoli italiani pubblicati in materia sulle più importanti riviste specialistiche internazionali), il numero di brevetti depositati nel settore (15% del totale nazionale) e la rete delle collaborazioni con prestigiose istituzioni internazionali (ad esempio Stanford University, Penn State University, MIT e CNRS).
Il dominio scientifico tecnologico relativo ai materiali polimerici e compositi offre enormi opportunità di discontinuità tecnologica rispetto ad altri materiali avanzati. In particolare, nuove scoperte sulle interazioni tra matrici polimeriche e rinforzi potrebbero aprire il campo a interi nuovi ambiti di applicazione.
Le attività di ricerca del Distretto prevedono lo studio, la progettazione e la realizzazione di materiali innovativi per i settori aeronautico, aerospaziale, navale, automotive, ferroviario, biomedicale, elettronica polimerica, costruzioni civili e difesa.
I soci
IMAST rappresenta il primo caso in Italia, e probabilmente in Europa, in cui le maggiori aziende operanti nel Paese, svolgono cooperativamente attività di ricerca integrando le proprie specifiche competenze e creando gruppi di lavoro misti su progetti comuni.
Tale modello di agglomerazione, reale e virtuale, permette al Distretto di configurarsi come Corporate Research Centre, in cui proattivamente convivono, seguendo geometrie variabili in funzione degli obiettivi da conseguire, le esperienze positive della tradizione distrettuale italiana con le potenzialità dei metadistretti e delle comunità di pratiche.
Sono socie del distretto Aziende Innovative: Alenia Aermacchi, AnsaldoBreda, Avio, Centro Ricerche Fiat, Cetena, Cytec, Adler Plastic, Dompé, Fiat Group Automobile, MBDA, Selex Electronic Systems, STMicroelectronics e Boeing Company in qualità di membro associato.
Inoltre partecipano al Distretto i più importanti Centri di Ricerca Pubblici, CNR, ENEA e Cira, e prestigiose realtà accademiche: Università Federico II, Politecnico di Torino, Università di Salerno, Seconda Università di Napoli. Completano la compagine dei soci gli esponenti del sistema bancario: Banco di Napoli e Istituto banco di Napoli Fondazione.
La mission
IMAST, sin dalla sua costituzione, ha svolto il suo ruolo di Knowledge Integrator sperimentando un modello di gestione dei progetti di ricerca complessi e multisettoriali in cui sono coinvolti, contemporaneamente e su uno stesso progetto, oltre a numerosi gruppi di ricerca, anche più aziende, le quali cooperano fattivamente per il raggiungimento di un obiettivo comune.
Per questo motivo IMAST ha:
{C}• elaborato una tassonomia delle esigenze di innovazione dei soci industriali che si intersecano con le competenze esistenti;
{C}• pianificato l'integrazione e l'acquisizione delle competenze mancanti;
{C}• implementato un programma di ricerca con obiettivi multisettoriali, progettati per soddisfare le esigenze dei soci aggregati;
{C}• progettato nuovi percorsi formativi che si sviluppano in ambienti misti di ricerca pubblico-privata;
{C}• creato meccanismi per selezionare, proteggere e valorizzare i risultati della ricerca.
Le attività di IMAST, coerentemente alle strategie nazionale e comunitaria di sviluppo dell’innovazione, di crescita della competitività, della valorizzazione dell’eccellenza e dei talenti si concentrano lungo i seguenti assi strategici:
{C}1. Raggiungere l’eccellenza internazionale nella ricerca attraverso la fluidificazione e l’intensificazione del rapporto accademia-azienda e azienda-azienda, rafforzando la base di conoscenze e riducendone la frammentazione attraverso lo sviluppo di una massa critica di competenze interdisciplinari e capacità innovative;
{C}2. Attrarre e formare talenti attraverso percorsi condivisi con le aziende più innovative e dinamiche al fine di valorizzare e premiare il talento e renderlo driver dell’innovazione;
{C}3. Accelerare l’innovazione tecnologica dell’industria campana con l’obiettivo di favorire processi di agglomerazione, crescita dimensionale, innalzamento qualitativo e competitivo delle produzioni, delle organizzazioni, delle competenze, nonché il posizionamento in mercati internazionali.
La rete delle infrastrutture
IMAST opera come una holdingdi laboratori industriali e pubblici e crea gruppi misti di ricercatori pubblici e privati su specifici progetti di ricerca.
Il Distretto nasce nella Regione Campania, ma la distribuzione territoriale delle sedi dei soci conferisce ad IMAST una valenza nazionale.
Indicatori
Ricadute occupazionali
I dati relativi al numero di ricercatori coinvolti nei diversi progetti di ricerca coordinati dal Distretto hanno mostrato come la presenza di IMAST abbia favorito in Campania una tenuta occupazionale e una valorizzazione di giovani competenze con una media di circa 54 co.co.pro attivati all’anno.
Infatti, rispetto, all’azione di recruiting, si registra un aumento significativo del numero dei co.co.pro attivati sui progetti di ricerca, una tenuta del livello occupazione nei settori della ricerca dei soci e l’irrobustimento del livello specialistico sui progetti attraverso azioni di formazione dedicata. Quest’ultima ha esercitato, poi, anche funzione di tutela delle competenze, in quanto ne ha tenuto alto il livello di professionalità favorendo la loro eventuale ricollocazione sia nei settori di pertinenza del distretto sia in successivi e più articolati progetti di ricerca.
Da un’analisi statistica dei dati occupazionali relativi al personale transitato attraverso IMAST nel corso dello svolgimento dei progetti conclusi, è emerso che al 31/12/2012, risulta impiegato il 90% del personale transitato avente qualifiche scientifiche sul tema dei compositi.
Con riferimento alle attività di formazione, IMAST ha coordinato, negli ultimi anni, dei percorsi formativi istituendo un osservatorio sull’attività di formazione svolta e sugli esiti occupazionali degli allievi formati.
Collegamenti e relazioni nazionali e internazionali
A livello internazionale, sul tema dei compositi polimerici IMAST ha attivato una serie di collaborazioni con Centri di Ricerca eccellenti.
Promozione di nuova imprenditoria tecnologica
IMAST ha messo in atto iniziative volte alla nascita di nuove aziende start-up ad alto contenuto tecnologico ottimizzandole ed integrandole nei settori strategici maggiormente coerenti con le finalità d’azione del Distretto. Negli ultimi anni, in collaborazione con Venetonanotech, IMAST ha organizzato una business plan competition internazionale, Polymerchallenge, che assegna un seed fund al vincitore finale di 300.000€, per trasformare la business idea in una start-up tecnologica nel settore dei materiali polimerici e compositi.
Per la promozione della cultura imprenditoriale di giovani, studenti, ricercatori e professori delle regioni della convergenza, IMAST finanzia una borsa di studio Fulbright BEST (Business Exchange and Student Training), iniziativa dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia e attuata dalla Commissione Fulbright.Il programma favorisce il trasferimento tecnologico attraverso borse di studio sull’imprenditorialità dedicate a giovani ricercatori italiani che desiderano lanciare una loro azienda innovativa.
Portafoglio Progetti
A partire dal 2006 IMAST ha acquisito e sviluppato complessivamente 29 di progetti di ricerca, condotti con i soci, e in partnership con altre organizzazioni accademiche e di ricerca, aziende nazionali ed internazionali.
Inoltre, IMAST ha partecipato al Progetto Europeo SMART “Services for SMEs in collaborative transport research projects”, finanziato nell’ambito del FP7 il cui obiettivo è stata la connessione dei cluster regionali di vari paesi, il networking e la creazione di partenariati tra le PMI e altre organizzazioni di ricerca.
Laboratorio di prove al fuoco
Nell’ambito del progetto PIROS (DM20162) IMAST ha allestito un Laboratorio a Fuoco unico in Italia che propone un approccio multidisciplinare finalizzato allo sviluppo di materiali compositi con migliorata resistenza al fuoco attraverso competenze sulla modellazione termica e termo-meccanica, sulla sintesi di nuovi materiali e sulla messa a punto di idonei protocolli di qualificazione. Attraverso le attrezzature in dotazione, infatti, IMAST è in grado di effettuare sia prove secondo standard ISO sia test rispondenti a particolari esigenze come quelle provenienti dal mondo della ricerca.