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Alla Fiat l'uso del raccordo ferroviario per la nuova Panda

Alla Fiat l'uso del raccordo ferroviario per la nuova Panda

Su impulso dell'assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella, il Consorzio per l'Area di sviluppo industriale (Asi) di Napoli ha firmato una convenzione per la concessione in utilizzo alla Fiat Group Automobiles del raccordo ferroviario base che unisce la stazione di Acerra con l'agglomerato industriale di Pomigliano d'Arco.

La concessione avrà una durata di dieci anni e servirà alla Fiat Group Automobiles per soddisfare le esigenze di trasporto derivanti dall'avvio della produzione della nuova Panda nello stabilimento di Pomigliano d'Arco.

Per l'utilizzo del raccordo la società automobilistica verserà al Consorzio Asi Napoli un canone annuo fisso di 21.900 euro, dal quale saranno decurtate le spese di manutenzione straordinaria - necessarie a riavviare il raccordo - che la Fiat Group Automobiles anticiperà con propri fondi e i cui lavori dovranno terminare entro il 31 dicembre prossimo.

Naturalmente il raccordo potrà essere concesso anche ad altri operatori interessati della zona.

"La convenzione con il Consorzio Asi di Napoli - spiega l'assessore regionale, Sergio Vetrella - consentirà alla Fiat Group Automobiles, e alle altre aziende che ne avessero bisogno, di caricare e scaricare merci direttamente nei propri stabilimenti industriali. In particolare, per la produzione della nuova Panda, la messa a disposizione di questa infrastruttura è particolarmente significativa, dopo le note difficoltà manifestatesi nei mesi scorsi nello stabilimento di Pomigliano d'Arco, che rischiava la chiusura e che invece, anche grazie a questa convenzione, potrà provare a rilanciarsi. Una notizia sicuramente positiva in un periodo di crisi economica così difficile come quello che stiamo attraversando, soprattutto in una zona dove vi sono anche altre vertenze da risolvere, a cominciare dall'Alenia che - come ha detto anche il presidente della Regione Caldoro - non può perdere i propri centri decisionali né alcun posto di lavoro in Campania. Così come bisogna continuare a difendere altre storiche realtà della nostra economia, di cui si parla tanto in questi giorni, come Irisbus, Fincantieri, Firema, per le quali ci stiamo battendo in tutte le sedi, naturalmente nei limiti delle nostre competenze e possibilità".