"Le notizie che giungono da Roma sulla possibile esclusione di alcune Regioni dal decreto che consente di compensare debiti e crediti con la pubblica amministrazione, sono un ulteriore schiaffo per le imprese e i lavoratori della Campania".
Così l’assessore regionale al Lavoro, Severino Nappi.
"Sanzionare la Campania di oggi, per colpe di ieri, è ingiusto quanto irresponsabile. E soprattutto colpisce i più deboli per favorire ancora la parte più forte del Paese. Al tempo stesso, temo che, in un momento così difficile per il Paese, ad alcuni sfugga ancora la necessità della coesione sociale. Le rivendicazioni sterili, talvolta comodamente auto assolutorie, non aiutano rispetto ai veri problemi che abbiamo oggi, specie al Sud.
“Il Governo, dal canto suo, non può dimenticare – sottolinea Nappi - il senso più alto dell’azione politica e istituzionale: servire, con passione e non con freddo calcolo; amministrare la cosa pubblica per il bene della gente e non per i numeri. Scelte diverse sono una mortificazione per l’impegno e il senso di responsabilità che tutti, a partire dal presidente Caldoro, stiamo profondendo per cambiare qui le cose e voltare pagina, per consegnare ai nostri giovani istituzioni risanate ed efficienti. Un lavoro duro, complicato e inevitabilmente destinato a produrre i suoi effetti solo nel medio periodo.
"E' chiaro: non basta un tratto di penna per cancellare circa 15 miliardi di debiti prodotti dalla cattiva politica e non solo. In Campania ci confrontiamo, ogni giorno, con una situazione esplosiva. Le criticità del Paese qui sono ampliate da cattive pratiche e scelte disinvolte che, negli anni, hanno alimentato sacche di assistenzialismo. Capita in diversi settori. Stiamo risolvendo, con le nostre forze, questi problemi, consapevoli del fatto che dietro ad ogni scelta ci sono uomini e famiglie che oggi pagano per colpe del passato”.
“A fronte di questo impegno, noi non chiediamo nulla, se non che si prenda atto di quanto, con serietà, stiamo facendo. Il dolore e la preoccupazione che incontro ogni giorno tra i lavoratori, i professionisti e gli imprenditori, meritano rispetto e risposte serie e concrete. Quelle per superare l’emergenza, come più volte ha sottolineato il presidente Caldoro, passano anche e principalmente per l’aumento del tetto di spesa della Regione, per la gestione separata dei debiti pregressi, per la possibilità di sostenere i processi di gestione di crisi e di sviluppo, per i quali abbiamo idee chiare e condivise con il sistema produttivo e con le parti sociali, ma che necessitano di risorse - a partire da quelle regionali che rischiamo di non poter usare per inestricabili reticoli burocratici - e norme nazionali (che solo il Governo e il Parlamento possono fare) per continuare a tradurre in risultati la capacità di progetto e di proposta che abbiamo già dimostrato”, conclude Nappi.