15/07/2012 - "Sversamenti abusivi, scarichi civili non conformi alle normative, fogne non allacciate correttamente ai collettori e liquami di ogni tipo che finiscono direttamente in mare non transitando affatto per i depuratori".
Così lassessore allAmbiente della Regione Campania Giovanni Romano, sui dati relativi allinquinamento delle acque marino - costiere.
"Siamo preoccupati perché è evidente dice lassessore Romano che vi sono responsabilità diffuse sullintero territorio campano, non connesse esclusivamente alla gestione regionale. Qui i grandi depuratori, sui quali stiamo intervenendo, non centrano nulla. Centrano, invece, gli impianti e le reti fognarie che dovrebbero essere realizzati dai soggetti che gestiscono il ciclo integrato delle acque, ossia dagli enti che incassano la tariffa dai cittadini: una parte delle risorse finanziarie deve essere destinata alle infrastrutture e agli impianti, al loro miglioramento o, in molti casi, alla loro realizzazione. I controlli circa gli sversamenti abusivi e gli scarichi civili ed industriali illegali sono di competenza esclusiva dei sindaci, quali Autorità Sanitarie e di Protezione Civile. Ci chiediamo: quante sono le fogne che finiscono direttamente in mare? Le fogne a cielo aperto o quelle che, sotto terra, raggiungono comunque i litorali senza che i reflui vengano depurati?
"Lo scaricabarile prosegue Giovanni Romano - è ancora più facile dello scarico in mare, ma le responsabilità sono precise e facili da individuare, basti guardare la fotografia degli scarichi di ciascun Comune. E la cosa ci preoccupa soprattutto a fronte dei massicci investimenti che la Giunta Caldoro, su impulso del presidente, ha programmato per la depurazione: un piano dazione che in un anno e mezzo rimedia a ciò che non si è fatto nellultimo quarto di secolo. Complessivamente, sono già stati programmati, nonostante le difficoltà finanziarie del momento, circa 800 milioni di euro per nuovi interventi strutturali per depuratori, reti fognarie e collettori. E chiaro che i mancati interventi e i mancati controlli degli enti locali, in questo quadro strategico mirato al netto recupero della risorsa mare, rischiano invece di vanificare il più imponente intervento nel campo della depurazione e del collettamento fognario degli ultimi venti anni. Il piano che stiamo per rendere operativo rappresenta una precisa scelta di campo del presidente Caldoro e pone riparo ai ritardi accumulati in anni e anni di malgoverno che hanno causato lattuale stato di criticità della qualità delle acque del mare. Anni in cui si è assistito allo sperpero di risorse finanziarie canalizzate verso interventi episodici e non inquadrati in contesti territoriali di area vasta e in una strategia complessiva. Numerosi ha concluso lassessore Giovanni Romano sono infine i problemi causati dai commissariamenti, che non hanno completato le opere loro assegnate, e dalla mancanza di risorse finanziarie.
TABELLA
Ecco, in sintesi, gli interventi per i quali sono già state acquisite le risorse finanziarie e le cui procedure amministrative e di progettazione sono in fase di avvio:
Ai Grandi progetti vanno aggiunti:
Altri interventi: