05/02/2014 - La pronuncia della Corte dei Conti n. 286/2013, relativa al bilancio di previsione 2013 della Regione Campania, redatta ai sensi del D.L. n.174/2012, pur rilevando delle problematiche ha riconosciuto l’impegno profuso dall’Organo di Governo e dalla struttura burocratica amministrativa regionale per superare criticità ereditate soprattutto dalle passate gestioni.
Infatti, al momento dell’insediamento della nuova Giunta la situazione della Regione Campania presentava una condizione di default registrando un indebitamento di oltre 15 miliardi di euro ed un deficit strutturale di circa 1,4 miliardi di euro, di cui 900 milioni relativi al comparto sanità e 500 milioni relativi al bilancio ordinario.
Successivamente all’ispezione del MEF, avutasi nel 2010, che ha confermato questa situazione alquanto critica, si è provveduto ad elaborare un piano di stabilizzazione che è stato presentato al Ministero stesso ad aprile 2011, ed approvato solo nel mese di marzo 2012. Il piano di stabilizzazione prevede la riduzione del disavanzo con la riproposizione del bilancio in equilibrio nel termine di 5 anni, la riduzione dell’indebitamento commerciale a livello fisiologico con consolidamento del debito stesso in bilancio.
Nel dettaglio il piano si articola in 4 assi di intervento: Spese di funzionamento, Personale e EE.LL, Trasporti, Ambiente e Partecipate.
Si lavora in questa direzione.
L’attenzione del Piano è volta, soprattutto, alla riduzione della spesa. Al riguardo si segnala che dal raffronto dei dati contabili 2009/2013 per le spese sopra indicate al 31.12.2009 si impegnava la somma di 2.400 milioni di euro mentre al 31.12.2013 gli importi impegnati si sono assestati a 1.920 milioni di euro.
Nel dettaglio le riduzioni per i singoli assi si sono registrate per 230 milioni di euro in riferimento alle spese di funzionamento, Personale e EE.LL e per 250 milioni di euro per Trasporti, Ambiente e Partecipate.
Si segnala, inoltre, che all’atto della formulazione del Piano le unità di personale in ruolo alla Regione Campania erano pari a 6.437, scese a 5.300 al 31.12.2013. E ancora, delle 34 società regionali il Piano ne prevede la riduzione a 10 con l’individuazione di 3 Poli: Ambiente; Trasporti; Ricerca, Sviluppo ed Innovazione e contestuale riduzione dei trasferimenti nella misura del 20%.
Anche il comparto Sanità ha fatto registrare consistenti miglioramenti. Al 31.12.2009 il disavanzo ammontava ad euro 773 milioni mentre al 31.12.2013 è quantificato in soli 65 milioni.
L’indebitamento verso fornitori è passato da 6.077.415.000,00 al 31.12.2009, oltre ai 4 miliardi consolidati in bilancio (cartolarizzazioni, prestiti obbligazionari), a 2.765.285.000,00 al 31.12.2013 grazie, anche, alla forte immissione di liquidità fatta con le risorse di cui al D.L. n. 35/2013 che ha contribuito ad immettere liquidità nel sistema nel solo 2013 per oltre 900 milioni relativamente a debiti sanitari e ulteriori 400 milioni per debiti verso fornitori, appalti e prestazioni di servizi e debiti verso EE.LL.
A questi 1,3 miliardi del 2013 si aggiungeranno ulteriori 1,8 miliardi nel 2014. Nel complesso, dunque, il DL n.35/2013 ha consentito di immettere liquidità nel sistema per oltre 3,1 miliardi in due anni. Tali somme costituiscono un prestito da restituire allo Stato in 30 anni.
In tema di indebitamento si segnala che fino al 2009 la Regione Campania si indebitava annualmente di oltre 600 milioni. A decorrere dal 2010 non è stato più sottoscritto alcun contratto di mutuo (al netto del prestito MEF).
Si precisa infine che lo squilibrio di 1,8 al 30 settembre (sul gestionale) non ha un peso determinante. E’ un dato che si verifica in sede di assestamento o di consuntivo.
Il buon lavoro, sulla riorganizzazione del bilancio e sull’equilibrio finanziario, è evidenziato dalla stessa Corte dei Conti nella parte finale e dalle società di rating che seguono la Campania.