"Sullo stadio Collana di Napoli, non vi è alcun ritardo se non quello ultradecennale del Comune di Napoli. Leggo dichiarazioni che nascondono due verità da cui occorrerebbe sempre partire.
La prima verità è che il Comune è stato comodatario per quindici anni e non ha mai fatto manutenzione né pagato alcunché alla Regione, determinando lo stato di rovina che ha indotto la magistratura a disporre la chiusura dell’impianto per violazione delle norme di sicurezza.
La seconda verità è che la precedente Giunta regionale ha espletato una procedura di gara totalmente sbagliata e confusa, di nessuna garanzia per la Regione, da cui è scaturito un contenzioso fra aspiranti concessionari che si è concluso dopo anni con una sentenza del Consiglio di Stato in favore della Giano Srl. E' stato proprio lo stato di rovina prodotto dal Comune comodatario a indurre la magistratura a disporne la chiusura.
La Regione ha quindi doverosamente dato attuazione alla sentenza stipulando la convenzione di affidamento con l’impresa aggiudicataria. La Giano srl è stata invitata a dare puntuale e rapida attuazione alla convenzione. In mancanza, saranno adottate le azioni conseguenti. Per la Regione è prioritario garantire, ad ogni costo e presto, che siano eseguiti i necessari lavori di adeguamento dell’impianto dopo anni di abbandono. Lavoriamo per garantire la piena sicurezza dell'impianto per restituirlo alla fruizione pubblica. E' il caso infine di ricordare che grazie ai fondi regionali stanziati per le Universiadi, sono stati avviati i primi interventi per restituire al Vomero, agli atleti e alle associazioni sportive lo stadio Collana".