Giudizio ampiamente positivo dell’assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella, per l’approvazione, avvenuta oggi da parte della Commissione europea, di 5 Grandi progetti infrastrutturali presentati a luglio dalla Regione, tra i quali 3 relativi al settore dei trasporti.
“Dopo lo sblocco dei fondi Fas di pochi giorni fa da parte del Cipe per una serie di importanti opere in corso – commenta Vetrella – facciamo oggi un altro importante passo in avanti su altre opere strategiche per il potenziamento e il completamento delle infrastrutture di trasporto della Campania. Il via libera immediato della Commissione europea dimostra la bontà e la serietà di una nuova programmazione che abbiamo avviato in questi mesi, che mira all'eliminazione degli interventi a pioggia e degli sprechi del passato, concentrando le poche risorse disponibili sulle opere strategiche, in grado realmente e in tempi certi di aumentare la vivibilità dei nostri territori e la competitività delle nostre imprese. In particolare, i 3 progetti approvati oggi per i trasporti ci consentiranno di completare la linea 6 della metropolitana di Napoli fino a piazza San Pasquale e a piazza Municipio (dove ci sarà l’interscambio con la linea 1 e con il porto), il raddoppio della statale 268 del Vesuvio con lo svincolo di Angri sull’A3 (che è anche un’importante via di fuga per l’emergenza Vesuvio) e la cosiddetta ‘tangenziale delle aree interne’, ossia l’asse attrezzato Valle Caudina-Pianodardine, tra Roccabascerana e Altavilla Irpina”.
“Ora continuiamo il lavoro per l’approvazione degli altri progetti ritenuti compatibili dall’Unione europea e per le altre opere prioritarie da finanziare con i fondi dello Stato, che doteranno tutte e cinque le province di una rete di infrastrutture efficiente e moderna e che confluiranno tutti nell'intesa generale che firmeremo a breve con il Governo; un piano che rappresenta anche un volano per il rilancio della nostra economia e occupazione. Vorrei infine ricordare che tutto questo lavoro messo in campo potrebbe essere notevolmente agevolato e avrebbe maggiore efficacia per la crescita economica e per l’attività delle imprese costruttrici, se finalmente – come chiesto da tempo dalle Regioni – ci fosse la possibilità di escludere gli investimenti per la realizzazione di queste infrastrutture dai rigidi vincoli del patto di stabilità”, conclude Vetrella.