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Grave l'interruzione di pubblico servizio attuata

Grave l'interruzione di pubblico servizio attuata
"Le dichiarazioni del presidente dell'Anm Simeone sullo sciopero degli autobus attuato oggi a Napoli senza preavviso sono inaccettabili, in quanto il massimo dirigente di un'azienda a totale partecipazione pubblica, pagata dai cittadini in qualità di utenti e contribuenti, non può in alcun modo avallare una protesta del personale che - per come si è svolta - ha completamente paralizzato la città, con disagi devastanti per la mobilità di lavoratori e studenti, senza contare l'ennesimo colpo all'immagine di un servizio pubblico già fortemente danneggiato negli ultimi anni da sprechi e cattiva gestione".

E' quanto dichiara oggi l'assessore ai Trasporti e alle Attività produttive della Regione Campania, Sergio Vetrella.

"La sacrosanta tutela dei lavoratori dell'azienda - continua Vetrella - che la Regione ha sempre avuto e continuerà ad avere come obiettivo, assieme alla difesa dei cittadini utenti del trasporto pubblico non può mai giustificare, da parte tra l'altro di un dirigente pubblico e rappresentante dell'associazione delle aziende pubbliche di tpl, un metodo di protesta che potrebbe configurarsi come reato di interruzione di pubblico servizio, e che può rappresentare un pericoloso precedente, oltre che esasperare ulteriormente gli animi, sia tra i dipendenti, giustamente preoccupati del loro futuro, sia tra i cittadini, che si vedono senza alcuna colpa privati del loro diritto alla mobilità.

"Non a caso, infatti, la protesta avviene il giorno dopo la diffusione di dati sull'entità degli esuberi presunti che non hanno alcuna certezza, dato che i tagli statali non sono ancora definitivi, e che abbiamo in corso una trattativa con il Governo per ridurli, oltre a un ulteriore approfondimento sul bilancio regionale. Senza contare la gravità di aver consentito la mancata uscita dei mezzi nonostante – a dire dello stesso Simeone – l'agitazione non sarebbe derivata dalla cattiva qualità degli stessi, come invece sostenuto dai lavoratori. Data la gravità della vicenda, dunque, ho ritenuto opportuno anche inviare subito una lettera al sindaco Iervolino, con la quale le chiedo di intervenire, valutando le opportune azioni da intraprendere, a tutela della correttezza del ruolo delle istituzioni e a difesa dell'interesse generale dei cittadini.

"Entrando poi nel merito delle dichiarazioni di Simeone - aggiunge Vetrella - ancora una volta devo ribadire che far intendere che gli stipendi dei dipendenti sarebbero a rischio soprattutto a causa dei tagli dei fondi da parte della Regione, rappresenta una maniera strumentale e pericolosamente allarmistica di dipingere la situazione.

Simeone dovrebbe infatti spiegare ai propri lavoratori e ai cittadini napoletani - come gli ho chiesto più volte - quali sono le reali cause di un bilancio così precario dell'azienda che dirige da numerosi anni – e che, tra l'altro, non è della Regione, ma di proprietà del Comune di Napoli - perché non ci fornisce la rendicontazione dei km di servizio effettivamente realizzati (che non ci consente di esercitare il dovuto controllo sui soldi dei cittadini - più di 90 milioni di euro l'anno - che la Regione dà al Comune per il tpl); qual è infine il motivo per cui non ci paga regolarmente i canoni previsti per i nuovi autobus che gli abbiamo fornito appena pochi anni fa. Tutto questo a fronte di un servizio che - a quanto mi risulta, anche personalmente - deve fare ancora numerosi passi in avanti sul fronte della qualità e dell'efficienza.

"Per parte nostra - conclude l'assessore regionale - abbiamo già recuperato 15 milioni di euro dai tagli paventati nel bilancio regionale appena approvato e destinati proprio ai servizi di trasporto e ai lavoratori delle aziende del settore, mentre siamo costantemente in contatto con il Governo per riuscire a ottenere – assieme alle altre Regioni - altri 425 milioni che ci sono stati promessi con l'accordo sul federalismo fiscale del dicembre scorso (e proprio oggi il presidente della Conferenza delle Regioni Errani ha annunciato che la questione si sta avviando a soluzione); in più – e sempre a difesa delle aziende e dei loro lavoratori - abbiamo avallato l'adeguamento delle tariffe di Unicocampania, che sarà in vigore dal prossimo aprile, chiedendo un sacrificio - anche se limitato - ai cittadini che usufruiscono dei servizi per salvaguardare il sistema, in aggiunta ai biglietti che vengono già pagati.

Così come siamo ogni giorno in contatto e incontriamo periodicamente i rappresentanti sindacali e i Comuni e le Province per rilanciare un settore che è stato negli anni scorsi danneggiato da sprechi, clientele e diseconomicità, a scapito della qualità del servizio e dell'efficienza gestionale; una situazione che stiamo ora cercando di risolvere attraverso un piano di risanamento, razionalizzazione e sviluppo, almeno per quanto riguarda le nostre aziende del gruppo Eav, così come sono in preparazione le gare, che nel 2012 potranno consentire migliori servizi, aziende più efficienti e lavoratori più tutelati".